(Tempo di lettura: 2 minuti)

Roma non ha mai smesso di generare notizie sul fronte della tutela culturale, ma la riapertura del Museo dell’Arte Salvata – giovedì 26 giugno nell’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano – segna un passaggio di livello: da racconto a testimonianza concreta. Dopo alcuni mesi di riallestimento, lo spazio inaugurato nel 2022 per esporre i beni sottratti al mercato nero torna al pubblico con la mostra Nuovi recuperi, un titolo che è già tutto un programma. In vetrina troviamo urne etrusche provenienti da Città della Pieve, maschere teatrali in terracotta ceretane, armi greche in bronzo e una scultura tardo-ellenistica rimpatriata dal Belgio.

Il nuovo allestimento curato dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale con il contributo scientifico di Sara Colantonio e Maria Angela Turchetti riunisce i reperti recuperati negli ultimi tre anni di indagini internazionali. A spiegarne l’importanza è Alfonsina Russo, capo del Dipartimento per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale: «Il Museo dell’Arte Salvata è un simbolo di resilienza culturale e di giustizia storica: grazie al lavoro investigativo restituiamo alla collettività tesori che raccontano la nostra storia comune».

Non è soltanto una questione di numeri, pur impressionanti, ma di metodo. Le operazioni Pandora VII, Demetra e Leucosia hanno messo a nudo l’intreccio tra scavi clandestini, ricettatori e case d’asta compiacenti, dimostrando che solo la cooperazione giudiziaria e la banca dati dei Carabinieri possono interrompere il flusso di beni in fuga. È a valle di quell’attività che il museo trova la propria ragion d’essere: non un semplice deposito, bensì una «sala della vittoria» in cui ogni reperto è prova giudiziaria, lezione di storia dell’arte e ammonimento pubblico.

A rendere possibile il rilancio è stato l’accordo di valorizzazione siglato fra Ministero della Cultura, Museo Nazionale Romano, Parco archeologico del Colosseo e VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, con l’obiettivo di «potenziare lo scambio di studi, progetti espositivi e attività educative», come ha ricordato la stessa Russo nella presentazione del programma culturale 2025 del Museo Nazionale Romano. Per Edith Gabrielli, direttrice ad interim del MNR, la sfida è «rendere i cittadini parte attiva della vita del museo, educare all’inclusione e favorire il dialogo tra ricerca e società». Sul versante politico la riapertura diventa anche un banco di prova per il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha voluto l’apertura del museo nel periodo estivo.

Infine, il capitolo pubblico: ingresso gratuito fino al 31 agosto per «Nuovi recuperi» e aperture serali straordinarie in calendario, segno che la tutela non è più solo materia da addetti ai lavori ma parte dell’offerta culturale della capitale.

Scheda evento

Che cosaCerimonia di riapertura del Museo dell’Arte Salvata e inaugurazione mostra Nuovi recuperi
QuandoGiovedì 26 giugno 2025, ore 12
DoveAula Ottagona delle Terme di Diocleziano – Museo Nazionale Romano, Via Giuseppe Romita 8, Roma
Interventi istituzionaliAlessandro Giuli (Ministro della Cultura) • Gen. Div. Francesco Gargaro (Comandante Carabinieri TPC) • Alfonsina Russo (Capo DIVA) • Luigi La Rocca (Capo DIT) • Edith Gabrielli (Direttrice ViVe e ad interim MNR)
Accrediti stampaRichiesta via e-mail:
accreditistampa@cultura.gov.it entro mercoledì 25 giugno 2025, ore 18:00
Ingresso e bigliettiIngresso gratuito fino al 31 agosto, poi incluso nel biglietto unico MNR
Curatori scientificiComando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, con Sara Colantonio e Maria Angela Turchetti

Ultimi articoli

error: Copiare è un reato!