Presso Villa Campolieto, Ercolano, la presentazione del volume: “La Madonna di Ampellone. Storia di un dipinto trafugato”
Giovedì 30 ottobre 2025, alle ore 17.30, Villa Campolieto a Ercolano ospiterà la presentazione del volume La Madonna di Ampellone. Storia di un dipinto trafugato di Francesco Palermo, pubblicato da Edizioni Efesto. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Ercolano e sostenuta dalla Fondazione Ente Ville Vesuviane, dal Ministero della Cultura, dal Consorzio Costa del Vesuvio e dalla Pro Loco Herculanevm, propone una riflessione sul valore storico e devozionale di un’opera d’arte scomparsa, ricostruendone le vicende attraverso documenti, testimonianze e ricerche archivistiche.
Dopo i saluti istituzionali di Gennaro Miranda, presidente della Fondazione Ente Ville Vesuviane, e del commissario prefettizio di Ercolano Dario Caputo, dialogheranno con l’autore il vescovo di Acerra e presidente della Conferenza Episcopale Campana Antonio Di Donna, il parroco della Basilica di Santa Maria a Pugliano Aniello Gargiulo, la studiosa Marianna Cuomo, assegnista di ricerca in storia dell’arte medievale presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, e una rappresentanza del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Napoli. Interverranno inoltre Lidia Vignola e Tsao Cevoli dell’Osservatorio Internazionale Archeomafie. Modererà Luca Coppola, presidente dell’Associazione Pro Loco Herculanevm e direttore di Discover South.
Il libro di Palermo ricostruisce la storia del dipinto noto come Madonna di Ampellone, un’immagine mariana venerata nell’area vesuviana e scomparsa in circostanze ancora oscure. L’autore, attraverso una ricerca che intreccia cronaca, memoria e documentazione ecclesiastica, ripercorre la vicenda dell’opera, collocandola nel contesto della chiesa di Santa Maria a Pugliano, uno dei luoghi di culto più antichi e identitari di Ercolano. La narrazione unisce l’attenzione per la dimensione spirituale del culto a un’indagine puntuale sulle dinamiche di perdita e recupero del patrimonio artistico locale, mostrando come anche un singolo caso di trafugamento possa rivelare un’intera rete di relazioni storiche, sociali e territoriali.
L’incontro si inserisce in un più ampio percorso di valorizzazione delle Ville Vesuviane come spazi di ricerca e divulgazione culturale, ponendo l’accento sulla tutela dei beni artistici e sul ruolo delle istituzioni ecclesiastiche e civili nella salvaguardia della memoria collettiva.


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