Un violino di Albert Einstein venduto all’asta per 990.000 euro
Dal laboratorio di Berna alle sale d’asta inglesi, la storia del primo violino suonato dal fisico tedesco e del suo lungo viaggio attraverso il Novecento


Settanta anni fa, e precisamente il 18 aprile 1955, l’inventore della teoria della relatività Albert Einstein morì a causa di un aneurisma aortico. Thomas Harvey, il patologo di guardia incaricato di fare l’autopsia al cadavere, proprio quello stesso giorno passò alla storia per un controverso “furto”: asportò e sezionò il cervello di Einstein senza il permesso esplicito dei familiari. Il giorno seguente il cadavere di Einstein fu cremato durante una cerimonia privata, alla quale assistettero i suoi familiari e gli amici più stretti, e le ceneri dello scienziato furono sparse nelle acque del fiume Delaware, secondo il suo espresso desiderio: «Voglio essere cremato, in modo che la gente non venga ad adorare le mie ossa».
Meno controversa e stupefacente, invece, risulta la vicenda legata ai suoi violini che sono stati battuti all’asta al triplo del valore stimato, già di per sé molto generoso. Nel 2018, per 516.000 dollari, fu venduto all’asta negli USA il violino con cartiglio “Made for the World’s Greatest Scientist Professor Albert Einstein by Oscar H. Steger, feb. 1933 / Harrisburg, PA”, donato ad Einstein dal liutaio Oscar H. Steger quando il fisico giunse negli Stati Uniti per accettare l’incarico al Princeton Institute for Advanced Study, sfuggendo alle persecuzioni degli intellettuali ebrei nella Germania nazista.
L’8 ottobre 2025 presso la casa d’aste Dominic Winter Auctioneers (UK) è stato venduto per £ 860.000 (990.000 euro) il primo violino che Einstein suonò, realizzato dal liutaio Anton Zunterer con cartiglio “Anton Zunterer, Monaco di Baviera 1894”. Einstein incise la parola “Lina” – abbreviazione di “Violina” – sul fondo del violino e lo suonò fin prima di partire per gli Stati Uniti, donandolo al suo amico Max von Laue (1879-1960) nella sua casa estiva a Caputh, in Brandeburgo, il 29 novembre 1932. Questo avvenne poco prima che Einstein, temendo il crescente antisemitismo e l’ascesa del nazismo, fuggisse dalla Germania per gli Stati Uniti, arrivando a Los Angeles il 9 gennaio 1933. Il 30 gennaio, Adolf Hitler e il Partito Nazista salirono al potere in Germania, e Hitler fu nominato Cancelliere lo stesso giorno. Il 20 marzo, la casa di Einstein a Caputh fu perquisita dai nazisti con il pretesto che vi fosse nascosto un arsenale di armi del Partito Comunista. Einstein e sua moglie Elsa tornarono per un breve periodo in Europa, arrivando ad Anversa il 28 marzo e, due mesi dopo, approdando a Dover, il 26 maggio. Durante l’estate avrebbero soggiornato in diverse località dell’Inghilterra, tra cui una casa sicura a Cromer, nel Norfolk, in un periodo in cui Hitler stava offrendo una taglia sulla testa di Einstein. Albert ed Elsa tornarono negli Stati Uniti nell’ottobre del 1933, ed Einstein fece di Princeton la sua nuova dimora, dove ricevette in dono dal liutaio Oscar H. Steger un nuovo violino.


Vent’anni dopo, e sette dopo la fine della guerra, il violino Anton Zunterer del 1894 fu donato da Max von Laue alla conoscente e ammiratrice di Einstein, la signora Margarete Hommrich di Braunschweig, quando fu invitata nella sua casa di Gottinga nel 1952. Laue raccontò alla signora Hommrich che il violino era appartenuto ad Albert Einstein ed era stato il primo violino acquistato e suonato dallo scienziato. Laue era un fisico tedesco che ricevette il Premio Nobel per la fisica nel 1914, “per la sua scoperta della diffrazione dei raggi X da parte dei cristalli”. Fu, oltre che uno scienziato di rilievo, autore di importanti contributi in ottica, cristallografia, teoria quantistica, superconduttività e teoria della relatività, e ricoprì diversi incarichi amministrativi che contribuirono a far progredire e guidare la ricerca e lo sviluppo scientifico tedesco per quattro decenni. Laue incontrò per la prima volta Albert Einstein nel 1907 presso l’Ufficio brevetti svizzero di Berna: da allora si sviluppò tra i due un forte legame e questa amicizia contribuì all’accettazione e allo sviluppo della teoria della relatività di Einstein, in seguito al rivoluzionario articolo del 1905.
Il violino Anton Zunterer 1894 fu esposto per diversi anni in una vetrina nella casa della signora Hommrich a Braunschweig finché fu ceduto dalla signora alla nipote e da lì alla pronipote e alla propronipote che lo ha custodito fino alla vendita dell’8 ottobre 2025.

Fabio Perrone, cultore di Strumenti Musicali (L-ART 07) presso la Facoltà di Musicologia dell’Università degli Studi di Pavia. Si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Verona, laureato a pieni voti in Musicologia presso l’Università degli Studi di Pavia e con lode in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Parma. Esercita dal 2000 attività di consulente in materia di beni culturali. È iscritto al Collegio Lombardo Periti-Esperti-Consulenti e al Collegio Periti Italiani. Dal 2004 è Perito e CTU presso il Tribunale di Cremona e CCIAA e collabora con le Compagnie di Assicurazione nel settore tecnico (servizi di stima e perizie di strumenti musicali nonché consulenza assicurativa specifica). Oltre alla libera professione esercita attività di insegnamento: è stato docente di strumenti musicali presso il Conservatorio di Musica “Briccialdi” di Terni, è stato docente di Legislazione e Museologia presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona e dal 2002 tiene regolarmente seminari presso il Dipartimento di Scienze Musicologiche dell’Università degli Studi di Pavia. Collabora col Sole24Ore e ha insegnato al Master Management dell’Arte e dei Beni Culturali presso la Business School del Sole24Ore.

