Premio Rotondi 2025: etica della conservazione e cultura della tutela nel cuore del Montefeltro

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Dal 25 maggio al 1° giugno 2025, i centri storici di Sassocorvaro e Auditore diventano ancora una volta teatro del Premio Rotondi ai salvatori dell’Arte, giunto alla sua 27ª edizione. Istituito con la legge dello Stato n. 111/2009, il Premio celebra la figura di Pasquale Rotondi, l’illuminato soprintendente che, durante il secondo conflitto mondiale, coordinò una delle più complesse e riuscite operazioni di salvataggio del patrimonio culturale europeo. Questo riconoscimento, lungi dall’essere una semplice cerimonia commemorativa, è diventato un laboratorio annuale di riflessione sulle sfide etiche, politiche e tecniche legate alla conservazione e difesa del patrimonio culturale.

L’edizione 2025 del Premio si configura come una settimana diffusa di eventi che unisce il rigore scientifico alla divulgazione, la memoria storica alla sperimentazione contemporanea. La presentazione del volume 36 della Società di Studi Storici per il Montefeltro (25 maggio) e l’inaugurazione della mostra “Fontiquartk Animal” sono solo due esempi di come l’evento sappia coniugare la ricerca accademica con l’inclusione sociale e l’educazione artistica.

I laboratori di Land Art e modellazione con la scuola primaria testimoniano inoltre un’attenzione crescente alla formazione precoce del senso del patrimonio, secondo un approccio sistemico che vede nelle giovani generazioni non solo fruitori, ma co-protagonisti del futuro della tutela.

Il Premio Rotondi 2025 si distingue anche per la sua capacità di leggere il presente attraverso il paradigma della “salvezza dell’arte”. L’inaugurazione della mostra “I paesaggi dei sogni” e la messa in scena della pièce teatrale La finta ammalata, a cura del Gruppo Atena, non sono solo momenti culturali, ma veri e propri dispositivi simbolici: evocano l’urgenza di salvare ciò che è fragile, ciò che resiste come testimonianza della nostra civiltà, oggi minacciata non solo da guerre, ma anche da incuria, disinvestimento e catastrofi ambientali.

Il fulcro concettuale della manifestazione resta la cerimonia di premiazione del 31 maggio, durante la quale verrà conferito il Premio Pasquale Rotondi ai salvatori dell’Arte 2025. Si tratta di un riconoscimento che ha premiato negli anni soprintendenti, restauratori, storici dell’arte, intellettuali e istituzioni che hanno incarnato un’etica pubblica della conservazione, opponendosi attivamente alla dispersione o distruzione di beni comuni.

Il valore del Premio risiede anche nel suo carattere transdisciplinare: coinvolge studiosi, operatori museali, artisti, attivisti, e soggetti delle amministrazioni pubbliche, promuovendo un’idea di patrimonio come bene relazionale che si custodisce non solo con competenza tecnica, ma anche con responsabilità civile.

Il programma include momenti di alta divulgazione, come la proiezione del docu-film “Nel nome di Antea” di Massimo Martella, prodotto dall’Istituto LUCE-Cinecittà, che racconta l’epica salvaguardia delle opere d’arte durante la Seconda Guerra Mondiale. In questo senso, il Premio Rotondi si fa manifesto politico-culturale: riafferma la necessità di riconoscere nella cultura un’infrastruttura della democrazia, un presidio della memoria collettiva e un campo di azione concreta in tempi di crisi.

Il Premio Rotondi 2025 non è solo una celebrazione della memoria, ma una prassi culturale attiva, che invita studiosi, professionisti e istituzioni a interrogarsi continuamente sul significato di “salvare l’arte” oggi. Salvare l’arte significa, in ultima analisi, salvare la nostra stessa capacità di immaginare il futuro attraverso i segni del passato. E in questo senso, il Premio non smette di essere un presidio di pensiero critico, un luogo simbolico dove la tutela diventa gesto civile e visione etica del mondo.

Programma

Per tutte le info: www.premiorotondi.it

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