A 5 anni dalla scomparsa, la Sicilia ha reso omaggio a Sebastiano Tusa

Il 10 marzo 2019, a causa di un incidente aereo nei pressi di Biscioftù (Etiopia), l’archeologo e assessore ai Beni Culturali della regione Sicilia Sebastiano Tusa perse la vita mentre si stava recando ad una conferenza UNESCO a Malindi

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Tusa ricopriva la carica di assessore da meno di un anno quando morì, eppure i suoi interventi a favore della Regione Sicilia – che ricordiamo, segue un modello di tutela e amministrazione dei beni culturali dotato di autonomia – furono numerosi. Già dagli anni ’90, come dirigente della Regione Siciliana, si occupò di alcuni degli scavi più importanti nell’entroterra e anche nelle isole minori, e si guadagnò, dopo qualche anno, la Soprintendenza di Trapani: seguì le orme del padre Vincenzo, anch’egli archeologo e soprintendente dei Beni Culturali della Sicilia Occidentale a metà degli anni ’60. Insegnò anche presso l’Università degli Studi di Cagliari, all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, all’Università di Palermo, presso la sede distaccata di Trapani dell’Università di Bologna e fu visiting professor alla Philipps Universitaet Marburg, in Germania.

Ma ciò per cui è ricordato maggiormente Sebastiano Tusa è il suo amore per il mare. Nel 1999 propose l’istituzione di una speciale Soprintendenza del Mare, per la tutela dei beni culturali e ambientali custoditi nei fondali della regione siciliana. Come docente di Archeologia Subacquea, disciplina già di per sé estremamente complessa, che utilizza tecniche e metodi totalmente differenti rispetto all’archeologia terrena, Tusa ritenne fondamentale la costituzione di un organo a essa dedicata, soprattutto per dei mari così storicamente influenti come quelli della sua isola. Nacque così il dipartimento G.I.A.S.S. (Gruppo d’Indagine Archeologica Subacquea Sicilia) poi sostituito dal S.C.R.A.S. (Servizio Coordinamento Ricerche Archeologiche Sottomarine). La Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali del Mare, vera e propria, nacque nel 2004: anno dell’introduzione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, attraverso l’articolo 28 di una legge proposta da Fabio Granata. Tusa fu il primo soprintendente di questo nuovo organo, incarico che ricoprì fino all’aprile 2018, quando prese il posto di Vittorio Sgarbi come assessore ai beni culturali siciliani. Il suo impegno, interrotto precocemente dal tragico incidente, fu ugualmente di notevole rilevanza per i numerosi provvedimenti a favore dell’autonomia dei parchi archeologici siciliani.

A 5 anni dalla scomparsa di Sebastiano Tusa, la sua terra lo ha ricordato offrendo ai cittadini siciliani numerose iniziative, visite guidate speciali, convegni e ingresso gratuito in moltissimi luoghi di cultura.

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