(Tempo di lettura: 7 minuti)

di Diletta Gambirasi e Maria Rocca, 5A sezione Aureus, Liceo Augusto, Roma – a.s. 2023-24

La kylix di Euphronios e Onesimos (Museo Nazionale Archeologico Cerite).

Sin dal 1909, infatti, l’Italia scelse di dotarsi di una legge di tutela, decretando che qualunque oggetto di interesse culturale rinvenuto nel sottosuolo o sul fondo del mare è di proprietà dello Stato e cioè di tutti i cittadini, che devono poterne fruire. Una decisione che appare tanto più lungimirante se si considera la vastità dei beni che restano ancora da recuperare. Forse siamo l’unico paese oggi che abbia una carta costituzionale in cui tra i principi fondamentali trovi posto un riferimento al patrimonio e alla necessità della sua protezione (art. 9); l’unico in cui sicuramente l’interesse estetico-culturale del bene scavalca la sacralità della proprietà privata. 

Ultimi articoli

error: Copiare è un reato!