Conferenza a Würzburg su “Cultural Heritage – Eigentumsfragen – Best practice: Denkanstöße zum Handel mit Antiken”

(Tempo di lettura: 4 minuti)

Si terrà nelle date 20-22 giugno 2025 a Würzburg la Conferenza Annuale della della Deutschen Archäologen Verband, l’associazione professionale degli archeologi tedeschi,

Cultural Heritage – Eigentumsfragen – Best practice: Denkanstöße zum Handel mit Antiken

Il comunicato è pubblicato dal comitato organizzativo sul Bollettino dell’Associazione: Mitteilungsheft 2024, Band 55:  https://doi.org/10.60536/mdarv.2024.1

I Beni Culturali sono sottoposti a numerose minacce, che rendono opportuno ripensare il nostro approccio ai beni Culturali. Le Risoluzioni dell’UNESCO vengono progressivamente incorporate nelle legislazioni nazionali; la storia del mondo occidentale, segnata dal colonialismo, viene messa in discussione, coinvolgendo anche il concetto di antichità classica. In particolare i musei, la cui mission coinvolge sia gli aspetti scientifici che quelli divulgativi, sono interessati da un dibattito, che li pone al centro di una critica, in quanto prodotti di una storia sottoposta a critiche: è possibile andare avanti come si è sempre fatto o occorre piuttosto mettere in discussione le politiche museali e creare nuove concezioni?

Un ruolo centrale in questo dibattito è rivestito dal commercio delle antichità. Con la perdita di interesse da parte di molti collezionisti per i reperti antichi, i musei, considerati come i loro archivi, vengono inondati da offerte di beni mobili, molte delle quali dubbiose sia dal punto di vista morale che giuridico.

Le reazioni sono molto diverse: dal rifiuto e la conseguente perdita degli oggetti, all’acquisizione senza esporli al pubblico, all’acquisizione ed esposizione prive di problematizzazione della provenienza, fino ad un approccio di completa trasparenza, che porta alla restituzione dei ‘Beni trafugati’ anch’essa talora guardata con un certo scetticismo. Come può e deve configurarsi un approccio consapevole a questi Beni Culturali?

Finalità della conferenza è contribuire a fare chiarezza: quali sono i meccanismi del commercio di antichità oggi? Le domande sulla provenienza degli oggetti hanno avuto un impatto sul loro commercio? Quali i quadri giuridici e quali le linee guida seguite dai diversi soggetti coinvolti? Quali strategie vengono attuate per sfruttare i margini di azione rimasti?

Esperte ed esperti con diverse competenze presentano le loro conoscenze ed esperienze nel campo del commercio dei Beni Culturali di età antica e avviano una discussione da diverse prospettive.

La conferenza è articolata in quattro sessioni tematiche, con un impulso introduttivo di Georg Plattner, direttore della sezione antica del Kunsthistorisches Museum di Vienna ed una lezione magistrale serale di Ittai Gradel dal titolo ‘Provenance: Guilty till Proven Innocent? Questions on the Antiquities Trade and Archaeological Scholarship – and why they need each other’

(Provenienza: colpevole anche se provato innocente? La questione del commercio delle antichità e l’archeologia accademica – e perché sono interdipendenti)

Sessione I, Status Quo: Origine ignota 

Il commercio delle antichità si è sviluppato attraverso secoli di storia, per lo più legati ad un passato coloniale. Questa sessione introduttiva presenta le origini storiche e le strutture del mercato di antichità. Come sono cambiate le vie di questo commercio e quale ruolo viene rivestito da agenti statali e privati nello stabilire queste strutture? Si considera anche la problematica di provenienze spesso non chiare o contraffatte. La storia del commercio delle antichità ha lasciato infatti un segno nel mercato antiquario fino ad oggi, sollevando domande etiche e giuridiche.

Relazioni di: Georg Plattner (Kunsthistorisches Museum, Vienna), Birgit Sporleder (Berlino), Sarah Grosse-Krienen (Hannover), Katja Terlau (Colonia).

Sessione II, Protagoniste e protagonisti del commercio di antichità

Il commercio di antichità coinvolge un complesso di attrici ed attori, dagli ufficiali delle Forze dell’Ordine, alle persone che lavorano nel mercato d’arte nelle case d’asta e negli stessi musei stessi. Questa sessione offre una piattaforma di discussione tra esperte ed esperti di questi diversi ambiti, che presenteranno le proprie prospettive e buone pratiche. Quel è l’impatto della sempre più frequente ricerca della provenienza sulle scelte di musei e mercanti? Quali metodologie digitali contribuiscono all’identificazione ed il contrasto dei crimini, portando in luce il commercio illecito? Qual è la risposta delle case d’asta alla pressione sempre crescente in seguito ai nuovi regolamenti nazionali ed internazionali?

Relazioni di: Jean-David Cahn (Casa d’aste, Monaco), Martin Maischberger (Staatliche Museen zu Berlin, berlino), Christian Klein (Bundeskriminalamt Kunstfahndung, Monaco), Riccardo Giovanelli (Istituto Italiano di Tecnologia, Center for Cultural Heritage and Technology Venezia)

Sessione III, Il quadro giuridico europeo

Il quadro giuridico relativo al commercio di Beni Culturali di epoca antica si è notevolmente affinato nel corso degli ultimi anni. Questa sessione prende in esame gli attuali regolamenti in Europa, in particolare il Codice dei Beni Culturali Tedesco (KGSG – Kulturschutzgesetz) ed altri rilevanti testi giuridici. Quali sono le misure che proteggono i Beni Archeologici dal commercio illegale? Come si riflette questo quadro giuridico sui musei, sul commercio e sulla restituzione di Beni Culturali?

Relazioni di: Yannick Neuhaus (avvocato, Wiesbaden), Theda Schlageter (Ministero Bavarese per Scienza ed Arte), Vasiliki Barlou-Jäggi (Antikenmuseum Basilea e Collezione Ludwig), Daniel Graepler (Università di Gottinga)

Sessione IV, Commercio di antichità: quo vadis?

Il commercio di antichità si trova ad una svolta: eredità, donazioni, restituzioni ed il cambiamento nelle forme di collezionismo mettono i suoi protagonisti e le protagoniste di fronte a nuove sfide. Questa sessione discute come dovrebbe presentarsi un approccio trasparente e responsabile al commercio di Beni antichi. Quali parametri determinano il futuro del commercio di antichità e quali modelli sono sostenibili?

Relazioni di: Peter Grassmann (Museo dei Francescani di Villingen-Schwenningen), Frank Hildebrandt (Museum für Kunst und Gewerbe, Amburgo), Astrid Fendt (Landesmuseum Würrtemberg, Stoccarda), Sarah Japp (Istituto Archeologico Germanico – Orientabteilung).

Per il dArV e. V. hanno organizzato la conferenza:

Katja Lembke, Jochen Griesbach, Frank Hildebrandt, Jessica Bartz, Florian Birkner, Raffaella Da Vela, Catrin Ebbinghaus, Kristina Junker, Franziska Lehmann, Anna-Maria Schröder.

[Foto di copertina: Wikipedia].

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