“Salvalarte 2025” ad Apiro per il Messaletto di Frontale con un convegno e una petizione

(Tempo di lettura: 6 minuti)
  • A cento anni dal furto, dopo tre gradi di giudizio il prezioso volume pergamenaceo del secolo XI, con coperte in argento sbalzato e avorio scolpito potrebbe rientrare in Italia.
  • Serve un’intesa tra i governi di Italia e Usa per far eseguire la sentenza ormai definitiva.
  • Il Comune di Apiro, la comunità di Frontale, i cittadini tutti attraverso “Salvalarte” lanciano un appello a sostenere la richiesta anche sul web.

Il Messaletto di Frontale di Apiro, rubato e mai restituito, è al centro dell’edizione 2025 della campagna “Salvalarte” di Legambiente. L’appuntamento prevede lo svolgimento di un convegno dal titolo: “Ridateci quel che è nostro: il sacramentario di Frontale”. L’iniziativa, promossa e organizzata dal circolo Legambiente di San Severino “Il Grillo” e dal Comune di Apiro, è in programma per Domenica 25 maggio, festività del patrono Sant’Urbano di Apiro, alle 17.00 nella sala del Consiglio Comunale del municipio apirese. Dopo i saluti iniziali del sindaco Ubaldo Scuppa e del presidente de “il Grillo” Francesco Ranciaro, interverranno il responsabile della campagna “Salvalarte 2025” Paolo Gobbi, la direttrice di “The Journal of Cultural Heritage Crime” Serena Epifani e Giuseppe De Rosa, avvocato che si è occupato del procedimento giudiziario per conto della Parrocchia di Frontale fino alla Cassazione.

Il sindaco Scuppa dichiara: «il Messaletto di Frontale ha un alto valore simbolico per la comunità locale, che per secoli lo ha considerato alla stregua di una reliquia veneratissima e dovremo fare tutto il possibile, affiancando la Parrocchia per farcelo restituire». «Per il Circolo “il Grillo” – ha affermato il presidente Ranciaro – si tratta del quattordicesimo appuntamento di “Salvalarte” e nell’anno del 25° di attività del nostro sodalizio, l’abbiamo voluta dedicare ad una vicenda che coinvolge le nostre comunità e che ci  chiede di collaborare, di mettere insieme le forze delle istituzioni ed associazioni locali   per riuscire ad ottenere la restituzione di quanto illegittimamente prelevato.

Nel corso dell’iniziativa sarà presentata una riproduzione tridimensionale al vero, realizzata con cartone e fotografie dal Circolo “il Grillo”, perché ci si renda conto della consistenza e della preziosità dell’oggetto di cui si reclama la restituzione. Questa riproduzione sarà consegnata al Parroco di Frontale come testimonianza dell’impegno ormai decennale profuso nel rivendicare quanto illecitamente sottratto.

Al termine degli interventi programmati si avranno contributi di altre personalità coinvolte nella vicenda, che attende ora la sua definitiva soluzione con un intervento intesa tra i governi di Italia e USA. A coordinare l’incontro sarà il giornalista Giancarlo Sagramola

Nell’occasione saranno raccolte le prime firme della petizione da inviare immediatamente via PEC al Governo – con particolari destinatari il Primo Ministro e i Ministri degli Esteri, di Grazia e Giustizia e della Cultura – perché si attivino per la restituzione del messaletto. La stessa petizione sarà in quell’occasione lanciata anche sulla piattaforma web www.change.org affinché possa avere il sostegno più ampio possibile; tutte le istituzioni culturali, della salvaguardia del patrimonio nazionale, di ogni ordine e grado, saranno invitate a collaborare per questo risultato.

Questo il link: https://www.change.org/p/ridateci-cio-che-e-nostro-il-messaletto-di-frontale-salvalarte-2025

Le prime manifestazioni di sostegno, già dal lancio dell’iniziativa sui social network sono giunte negli scorsi giorni dal mondo della cultura, dalla popolazione di Frontale – che attende da un secolo la restituzione del bene sottratto illecitamente alla loro chiesa – e da gruppi di apiresi discendenti di immigrati, oggi in Argentina.

Il testo della petizione


On. Giorgia Meloni, Primo Ministro del Governo Italiano presidente@pec.governo.it

On. Antonio Tajani, vice Primo Ministro e Ministro Esteri segreteria.ministro@cert.esteri.it; vicepresidentetajani@pec.governo.it

On. Carlo Nordio, Ministro di Grazia e Giustizia segreteria.ministro@giustizia.it

On. Alessandro Giuli, Ministro della Cultura ministro.segreteria@cultura.gov.it

OGGETTO: Sacramentario di San Domenico Loricato, secolo XI. 

Petizione per l’avvio dell’iniziativa diplomatica per la riconsegna alla Parrocchia di Sant’Anna in Frontale di Apiro (MC) a 100 anni dal furto.

Pregiatissimi onorevoli Meloni, Tajani, Nordio e Giuli, 

esattamente 100 anni fa il prezioso Sacramentario di San Domenico Loricato, più noto come “Messaletto di Frontale” è stato rubato la chiesa parrocchiale di Sant’Anna di Apiro, provincia di Macerata. 

Dopo le approfondite ricerche compiute da mons. Quinto Domizi e dallo storico Raoul Paciaroni, il manoscritto è stato individuato nelle collezioni della Pierpont Morgan Library di New York (notizie in: http://www.raoulpaciaroni.it/docs/studiapicena2011.pdf). 

Sulla base di ciò il parroco don Nazzareno Binanti nel 2015 ha promosso un’azione legale patrocinata dall’avvocato Giuseppe De Rosa di Camerino per la confisca e la restituzione di quello che, oltre a essere un bene culturale dal valore inestimabile, è anche da considerarsi una reliquia di due santi. San Domenico Loricato, della cui iconografia il volume pergamenaceo è parte integrante, lo ha conservato per tutta la vita, dopo che gli fu donato da San Pier Damiani quando questi lo inviò a fondare il cenobio avellanita della SS. ma Trinità sul Monte San Vicino nel 1049. 

Il procedimento penale volto al sequestro ai fini della confisca, istruito dalla Procura della Repubblica di Macerata sulla base delle indagini dei Carabinieri TPC di Ancona, ha compiuto i tre gradi di giudizio previsti, con la conferma da parte della Corte di Cassazione dell’ordinanza di confisca pronunciata dal g.i.p. presso il Tribunale di Macerata del 10.6.2019. 

Ora manca solo che in sede di rapporti tra le giurisdizioni dei due Stati la giustizia statunitense dia esecuzione all’ordinanza di confisca emessa dall’autorità giudiziaria italiana e obblighi gli attuali detentori a restituire il bene al legittimo proprietario così come avviene ogni anno per tanti beni che dall’estero fanno rientro nel nostro patrimonio nazionale. 

È a questo fine che, considerate anche le ottime relazioni attualmente in atto tra i governi di Italia e USA, di cui è notizia su tutti i media, i sottoscrittori della presente petizione 

CHIEDONO

che le SS.LL. si adoperino affinché il Governo italiano, e per esso il ministero officiato per legge, persegua tutte le strade diplomatiche utilmente percorribili – si opus anche mediante l’eventuale istituzione di un tavolo di concertazione – volte alla restituzione di questo bene di inestimabile valore artistico e storico e, soprattutto, di fortissimo valore devozionale e identitario per una popolazione ancora così attaccata ai valori religiosi e della tradizione come quella dell’entroterra marchigiano. 

Sintesi delle vicende recenti che hanno riguardato il “Messaletto di Frontale”

  1. Il  “Sacramentario di Frontale” è un antichissimo messale, di misure estremamente ridotte,  risalente all’anno 950/1000,  composto da 126 fogli di carta pergamena  ricoperto esternamente da seta grossolana, con copertina in argento dorata e inserzioni in avorio.  Realizzato a Ravenna e donato da San Pier Damiani (Monaco Camaldolese  e Priore di Fonte Avellana)  a San Domenico  Loricato (detto così per una corazza pungente che portava sulla carne nuda per penitenza),  in occasione della sua investitura a Priore (1049)  dell’eremo benedettino  intitolato alla SS Trinità  nella frazione Frontale oggi del comune di Apiro (MC);
  2. Il prezioso messale era custodito gelosamente dal Santo e in occasione della sua morte avvenuta nel 1060 fu messo nell’urna ove erano esposte alla pubblica fede le sue spoglie terrene;
  3. Il Santo in questi lunghi anni è stato oggetto di particolare devozione per le popolazioni locali e il messale era considerato una reliquia;  
  4. Nel febbraio del 1925 in concomitanza con la visita di un alto prelato della zona di Cingoli (MC) il messale sparì. Del furto, mesi dopo , ne fu data notizia ai Reali Carabinieri di Ficano (Comune  del maceratese non più esistente);
  5. Per diversi anni, ed anche nei giorni nostri,  la storia del furto del messale è stata mantenuta viva dalle popolazioni e dalle amministrazioni locali che si sono succedute, mai rassegnate alla perdita di questo prezioso e venerato oggetto , anche nelle varie catalogazioni di oggetti sacri da parte della Curia si fa riferimento  alla sottrazione dello stesso;
  6. Si ritiene opportuno precisare che nella seconda metà del 1800 il messale fu oggetto di restauro e chi lo esegui ha prelevato due pagine, di una si sono perse le tracce mentre una è conservata presso l’archivio ecclesiastico di Cingoli (MC) nella collezione delle pergamene.
  7. Nel 1931 il messale ricompare in una collezione di Zurigo e dopo vari passaggi allo stato ignoti riappare in una preziosa collezione di manoscritti miniati di William S. Glazier in America, acquistato nel 1953 dalla Galleria William H. Schab di New York.  Dal 12.11.1957 al 12.01.1958 il Sacramentario veniva esposto presso il Museum of Art di Baltimora ( Maryland) . Da qui si perdono le tracce ma viene successivamente notato da un Monaco Camaldolese, in occasione di un suo viaggio  a New York nell’abitazione privata di un ricchissimo Ebreo.
  8.   Attualmente e dal 1963, il prezioso oggetto si trova presso la Pierpont Morgan Library di New York  catalogato con l’identificativo MS G.21
  9. Il nucleo è venuto a conoscenza di tale vicenda a seguito di rapporti con l’ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Camerino-San Severino Marche;
  10. Sono in fase di acquisizione presso gli archivi di Stato di Ancona e Macerata degli atti inerenti il furto, sarà quindi proposta all’A.G. di Macerata una Rogatoria per il recupero del bene;
  11. Nel 2011 è stata edita una pubblicazione sul “Messaletto” dalla rivista Studia Picena- Istituto Teologico Marchigiano di Ancona, curata da Raul Paciaroni, esperto di Storia delle Marche. 
  12. In seguito alla denuncia e alle indagini del nucleo Carabinieri TPC di Ancona, la Procura della Repubblica di Macerata promuove un’azione per la confisca del bene.
  13. Nel luglio 2020 la stampa riporta la notizia che con la sentenza della Cassazione sono conclusi i tre gradi di giudizio in merito all’azione di confisca del sacramentario promossa dalla Procura della Repubblica di Macerata.

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