Legambiente e Libera premiano il Centre for Cultural Heritage Technology (CCHT)
Il Premio “Ambiente e Legalità” 2024 consegnato ad Arianna Traviglia che coordina il CCHT con sede a Venezia
Il saccheggio del patrimonio archeologico del nostro Paese è – e rimane – un’emergenza. Gli archeologi lo sanno bene e sono consapevoli dell’importanza dell’impiego di strumenti tecnologici sempre più avanzati, per la tutela del patrimonio culturale, ma anche per arrivare a nuove scoperte. Ed è proprio da qui che è partita, qualche anno fa, l’attività dei ricercatori del Centre for Cultural Heritage Technology (CCHT) dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Venezia, diretto dall’archeologa Arianna Traviglia.
Lavori di ricerca per il quale il Centre for Cultural Heritage Technology ha ricevuto il Premio “Ambiente e Legalità” 2024, riconoscimento assegnato da Legambiente e Libera, due progetti cui lavorano gli specialisti del CCHT, puntando a utilizzare e affinare tecnologie avanzate: il Cultural Landscapes Scanner, progetto partnership tra l’IIT e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) si muove nell’ambito del telerilevamento per raccogliere e analizzare le immagini satellitari fornite dalla sonda Copernicus, identificare automaticamente, anche grazie all’intelligenza artificiale siti archeologici sconosciuti, sepolti più in profondità di quanto i georadar non possano vedere e i luoghi colpiti dalle aggressioni dei predatori di reperti; l’altro progetto, RITHMS, punta a raccogliere, analizzare e collegare informazioni provenienti da Internet o dai database e quindi stabilisce connessioni tra vari tipi di dati puntando a combattere le reti di trafficanti, le organizzazioni che tirano le fila dei saccheggi del patrimonio archeologico e d’arte.
“Un lavoro che è cominciato e stiamo continuando con il sostegno e la collaborazione dell’Arma dei Carabinieri – spiega Arianna Traviglia – e che ora coinvolge ben sei forze di polizia di tutta Europa. Altre, man mano, si stanno interessando al progetto: per noi è essenziale coinvolgerle e che ci siano chiare le loro esigenze dal punto di vista investigativo, così da riuscire a supportarle adeguatamente”.
Giornalista e scrittore. Dal 1977 alla redazione Napoli e Campania de l’Unità, dal 1980 collabora alla rubrica del Tg2 Dossier, all’Ora di Palermo, settimanali come Epoca, l’Espresso. Nel 1987 al Giornale di Napoli, fino al ‘91 quando approda al Tg2, alla trasmissione “Lezioni di Mafia”- nata da un’idea del giudice Giovanni Falcone -, poi alla cronaca del Tg2, quindi a Mixer e infine al Tg3 dove continua ad occuparsi di cronaca giudiziaria e in particolare grandi organizzazioni criminali e traffici e affari illeciti: di droga, armi, rifiuti tossici, ma soprattutto beni culturali, reperti archeologici. Fin dagli anni 70 racconta saccheggi e devastazione di aree archeologiche e del patrimonio ambientale e culturale, in Rai negli ultimi 24 anni denunciando nelle trasmissioni “Bellitalia” e “Tg3 Fuori Tg”.