Storica restituzione di un reperto archeologico da parte degli USA all’Autorità Palestinese

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Il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin L. Bragg, Jr. ha annunciato il rimpatrio all’Autorità Palestinese di un cucchiaio in avorio risalente all’VIII sec. a.C. Si tratta della prima restituzione di un reperto archeologico al popolo palestinese da parte degli Stati Uniti.

Il bene rimpatriato (Foto: Manhattan District Attorney).

L’oggetto è stato sequestrato nell’ambito dell’indagine su Michael Steinhardt, uno dei maggiori collezionisti di arte antica del mondo, operazione che ha portato al sequestro di 180 antichità rubate per un valore di 70 milioni di dollari. Da qui per l’uomo il divieto a vita, unico nel suo genere, di acquistare antichità in futuro.

Il bene è stato ufficialmente restituito a Betlemme, in Cisgiordania, durante una cerimonia alla quale hanno partecipato l’Homeland Security Investigations (“HSI”), il Dipartimento di Stato americano e Rula Maayah, Ministro del Turismo e delle Antichità dell’Autorità Palestinese.

La cerimonia di restituzione (Foto: Manhattan District Attorney).

“Siamo orgogliosi di unirci ai nostri partner governativi e alle forze dell’ordine in questo momento. È impossibile dare un valore al significato culturale e storico dei beni archeologici saccheggiati e ringrazio la nostra squadra di avvocati e investigatori che stanno continuando il loro incredibile lavoro di restituzione di questi oggetti al luogo cui appartengono di diritto”, ha dichiarato il Procuratore distrettuale Bragg.

“Il traffico di antichità è un business multimiliardario con saccheggiatori e contrabbandieri che traggono profitto a spese del patrimonio culturale. Gli agenti speciali dell’Homeland Security Investigations (HSI) sono specificamente addestrati per rintracciare le antichità trafficate, e la restituzione di questi pezzi perduti è lo scopo finale di tutte le nostre indagini.

Il reperto restituito oggi era usato per versare l’incenso sui fuochi come offerta agli dèi o ai defunti ed è stato trovato a El Kom; è apparso per la prima volta sul mercato internazionale dell’arte il 21 gennaio 2003, quando Steinhardt lo ha acquistato da Gil Chaya, un commerciante di antichità israeliano”.

Solo nell’ultimo anno l’Unità ha rimpatriato più di 1100 antichità per un valore di quasi 115 milioni di dollari in 15 Paesi.

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