Al via il restauro del Mosaico romano di Medusa già restituito all’Italia
Rientrato in Italia lo scorso aprile grazie all’attività di collaborazione tra FBI e Carabinieri TPC, il Mosaico con la raffigurazione di Medusa, risalente alle prime fasi dell’Impero romano, è stato affidato agli esperti del Ministero della Cultura per la sua pulizia e il restauro.
Secondo quanto dichiarato in un recente comunicato stampa, l’FBI è stata messa a conoscenza della presenza dell’opera in territorio americano alla fine del 2020, in seguito alla segnalazione di un consulente d’arte. L’attuale proprietario del mosaico, che resta anonimo, non avendo la necessaria documentazione sulla provenienza del mosaico, non era riuscito a venderlo.
In seguito gli agenti dell’FBI hanno iniziato le indagini alla ricerca di informazioni sulla prestigiosa opera che risultava integra e in buono stato di conservazione. Dopo una consulenza con un esperto locale è emerso che il mosaico era di origine italiana e di conseguenza gli agenti federali hanno contattato i Carabinieri del TPC.
Il manufatto è risultato essere presente nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti e, grazie alle indagini, è stata individuata una foto dell’opera in un giornale del 1959 della zona di Los Angeles che ne sponsorizzava la vendita.
Una volta effettuati appurata l’esportazione illecita, in sinergia con il consolato italiano di Los Angeles, sono stati effettuati dei sopralluoghi per confermare la veridicità delle ipotesi. Successivamente il mosaico è stato spedito e riconsegnato all’Italia.
L’agente federale Rivas si è detta molto soddisfatta del risultato e della collaborazione con l’illecito possessore americano grazie al quale l’FBI è venuta a conoscenza dell’opera e ha potuto restituirla al suo luogo di origine.
Archeologa. Laurea magistrale in “Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente” con una tesi in Archeologia dell’Arabia Meridionale. Ha frequentato la Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici di Trieste, Udine, Venezia Ca’ Foscari, concludendo con una tesi sulla legislazione dei bbcc, incentrata sui crimini contro i beni culturali in Sicilia. Alterna il lavoro di cantiere a quello di operatrice museale.