Napoli. 50 strumenti musicali rubati in un istituto scolastico: il “San Carlo” li ricompra

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A Napoli, in via Comunale Margherita 329, nell’Istituto Comprensivo “Nazareth-Musto” di Chiaiano, ignoti sono entrati nella scuola nella notte dello scorso primo febbraio ed hanno rubato diversi strumenti musicali, circa una cinquantina di pezzi tra flauti, sax, clarinetti, trombe e tromboni. Il dirigente scolastico ha sporto denuncia ai Carabinieri della stazione di Scampia che indagano sull’accaduto.

È solo l’ultimo furto in ordine cronologico di materiale scolastico – in particolare strumenti musicali ed apparecchi informatici –, che nell’ultimo anno ha flagellato l’Italia intera: 5 gennaio 2021: furto all’Istituto Comprensivo “Oberdan” di Pianura (NA); 30 gennaio 2021: furto alla scuola primaria Kennedy di Varedo (MB); 1 febbraio 2021: furto all’Istituto Comprensivo di Vobarno (BS); 5 febbraio 2021: furto alla Scuola Media di Cisano Bergamasco; 10 febbraio 2021: furto alla Scuola Primaria “Vallelata” di Aprilia; furto all’Istituto Comprensivo “Aldo Manuzio” a Latina; furto all’Istituto Comprensivo “Caetani” di Isolabella di Cisterna; 17 febbraio 2021: furto all’Istituto Comprensivo “Simonetta Salacone” di Tor Pignattara (RM); 18 febbraio 2021: furto alla Scuola Media “Grandis” di Borgo San Dalmazzo (CN); 23 marzo 2021: furto sventato all’Istituto Comprensivo “Peppino Impastato” di Veglie (LE); 9 settembre 2021 furto all’Istituto Comprensivo di Corso Vercelli a Torino; il 25 ottobre furto all’Istituto Comprensivo “Luigi Chiesa” di Spino d’Adda, il 28 dicembre all’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini” di Vaiano Cremasco e l’elenco potrebbe proseguire ma, per carità di Patria, lo fermiamo qui.

Per comprendere la dimensione del fenomeno, al quale si è deciso di dedicare una riflessione, ci soccorrono i dati forniti poco tempo fa dalla Polizia Municipale di Torino, presi per mero esempio: 535 interventi per altrettante intrusioni in istituti scolastici negli ultimi 12 mesi. Come dire due colpi ogni tre giorni. Un problema che sta flagellando gli istituti scolastici di tutta Italia, senza esclusione alcuna, dalle scuole d’infanzia alle scuole superiori, da Nord a Sud, solo riferendosi all’ultimo anno tra lockdown e didattica a distanza. Tra i beni più gettonati (a dire il vero gli “unici” appetibili nelle scuole…) ci sono gli strumenti musicali e gli strumenti informatici. A gennaio 2021, a seguito di un furto di strumenti musicali subìto da una scuola di Napoli, l’assessore all’Istruzione del Comune partenopeo, Annamaria Palmieri, aveva dichiarato: «La città ha bisogno di scuola, i bambini e le bambine hanno bisogno di spazi loro e di stare insieme ai coetanei e mentre li si tiene fuori c’è chi ne approfitta per usare lo spazio scolastico come terra di nessuno. Un gesto vile e che mi auguro smuova le coscienze più sensibili di questa città, per aiutare la scuola che al momento è resa inservibile ed esposta a rischi per i quali si renderà necessaria una vigilanza che la scuola non ha, e che richiama tutto il territorio ad una responsabilità. Faremo di tutto per ripristinare con urgenza le condizioni di sicurezza, ma dobbiamo tutti insieme sdegnarci per il disvalore che questo terribile gesto rappresenta: Napoli ha bisogno di una scuola forte, e c’è invece chi in modo criminale si impegna ad indebolirla e sfiancarla». Parole forti che, dato il fenomeno esteso a tutta la Penisola, assumono un carattere tutt’altro che locale. Oltre alla gratitudine per l’encomiabile lavoro investigativo e di prevenzione svolto da Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Polizia Municipale che hanno consentito di sventare innumerevoli furti ai danni delle scuole e, in molti casi, di recuperare i beni illecitamente sottratti, varrebbe la pena riflettere sul “valore” che la nostra società vorrà continuare ad attribuire alla scuola. Se per “valore” continueremo a riconoscere quello degli apprendimenti che aprono alla conoscenza della vita, allora anche la difesa degli “strumenti” che a ciò servono rientrerà nel patrimonio collettivo condiviso, per una scuola radicata nelle comunità di appartenenza, con un forte legame con le istituzioni locali, con un progetto di collaborazione con le realtà territoriali e un forte impegno di responsabilità e cura verso un bene comune.

Ecco perché appare davvero apprezzabile l’iniziativa della Fondazione Teatro San Carlo che, in collaborazione con la Camera di Commercio di Napoli, ha deciso nei giorni scorsi di devolvere l’incasso dell’Aida all’Istituto Comprensivo “Nazareth-Musto” per riacquistare gli strumenti rubati. «Abbiamo aderito con convinzione all’appello per l’acquisto degli strumenti musicali sottratti ai giovani alunni del Nazareth», ha dichiarato Ciro Fiola, presidente della Camera di Commercio di Napoli, secondo il quale «occorre sostenere in ogni modo la formazione delle future generazioni. Non si può consentire che un’azione criminale rischi di inficiare il percorso di studi di questi ragazzi». Anche il sovrintendente del San Carlo, Stéphane Lissner, sottolinea la necessità di investire sui giovani: «Abbiamo il dovere di farci carico della loro preparazione e formazione, per ricordare a noi stessi che il miglior modo per ritrovare la direzione del presente è disegnare il futuro dei giovani». Sulla stessa linea il direttore generale del Teatro San Carlo, Emmanuela Spedaliere: «Desidero innanzitutto ringraziare la vicesindaca Mia Filippone che si è attivata da subito mettendo in contatto la Camera di Commercio e la Fondazione Teatro San Carlo per raggiungere il più velocemente possibile l’obiettivo. Da sempre il San Carlo è vicino alle orchestre giovanili come Sanitansamble, Orchestra Sinfonica del Quartieri Spagnoli e a tutte le orchestre dei Licei musicali. Avvicinare i giovani alla musica è una delle mission della Fondazione che perseguiamo con tutte le nostre energie, per l’educazione musicale delle prossime generazioni». 

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