Riapre al pubblico la chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, firmato l’accordo

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Lo scorso 24 luglio, nella Sala del Concordato del Palazzo del Laterano, è stato firmato l’accordo tra la Direzione Generale Archivi, rappresentata da Antonio Tarasco, il Cardinale vicario della Diocesi di Roma Baldassare Reina e il direttore dell’Archivio di Stato di Roma Riccardo Gandolfi. L’intesa sancisce la futura riapertura al pubblico della Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, capolavoro del Barocco romano progettato da Francesco Borromini, al termine dei lavori di restauro previsti entro la fine del 2025.

Secondo Antonio Tarasco, questo accordo rappresenta un atto concreto di tutela e valorizzazione del patrimonio storico e culturale, restituendo alla città un luogo che unisce bellezza, memoria e ispirazione. La chiesa non sarà soltanto un bene artistico da ammirare, ma anche uno spazio di servizio civile, spirituale e culturale. Il Cardinale Baldassare Reina ha sottolineato come la riapertura di Sant’Ivo favorirà uno scambio reciproco tra dimensione culturale e religiosa, offrendo a cittadini e visitatori la possibilità di vivere momenti di contemplazione e preghiera all’interno di uno degli spazi architettonici più raffinati di Roma. Riccardo Gandolfi ha evidenziato che questa iniziativa rafforza il legame tra l’Archivio di Stato di Roma e la città, restituendo un monumento di inestimabile valore alla fruizione pubblica e contribuendo a rafforzare l’identità collettiva.

La Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, costruita per volontà di Papa Innocenzo X come cappella dell’Università di Roma e realizzata da Borromini tra il 1642 e il 1660, è celebre per la sua pianta concava-convessa e per la scenografica cuspide a spirale, uno dei simboli più alti dell’architettura barocca. Il restauro in corso mira alla conservazione strutturale, al consolidamento delle superfici muralate e al recupero del decoro interno, con l’obiettivo di restituire al pubblico il massimo splendore degli elementi originali. L’accordo apre inoltre alla possibilità di future collaborazioni tra Archivio di Stato e Diocesi, che potrebbero tradursi in eventi culturali, visite guidate, conferenze e momenti spirituali. Monsignor Rosario Matera, incaricato temporaneo della chiesa, sarà il referente sul piano pastorale operativo.

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