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Parigi, 26 gennaio 2019. Nascosti dall’oscurità, alcuni uomini incappucciati tagliano con una smerigliatrice l’uscita di emergenza del Bataclan, il teatro dove solo pochi anni prima si è compiuta una delle più crudeli stragi terroristiche rivendicate dall’Isis in Europa. Ed è su quella porta che il noto street artist Banksy aveva realizzato La Ragazza Triste, il suo omaggio alle vittime dell’attentato. L’opera sembra sparire nel nulla, provocando rabbia e indignazione per milioni di europei. Poi di colpo, nel giugno del 2020, in un anonimo casolare nella provincia di Teramo fanno irruzione i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale: e la porta del Bataclan è lì, avvolta alla meglio in un lenzuolo. L’opera di Banksy è stata trovata, i sospetti sono stati arrestati e il 23 giugno 2022 otto persone sono state processate e condannate fino a 2 anni di carcere. Il tribunale ha ricordato che il furto è stato un oltraggio per le vittime degli attacchi e le pesanti sanzioni previste per questo tipo di reato.

L’opera di Banksy nel momento del ritrovamento.

Il documentario diretto da Edoardo Anselmi è prodotto da GA&A Productions e Guilhène Iop per Tinkerland, in coproduzione con ARTE G.E.I.E., RAI Cultura e Luce Cinecittà, in collaborazione con RAI Teche e in associazione con RTS e RTBF, il film è scritto dal regista con Claudio Centioni.

Tra gli intervistati nel documentario, il Comandante della Polizia Giudiziaria francese presente la notte degli attacchi al Bataclan, ma anche uno dei ladri della Ragazza triste, con il principale sospettato di essere il committente del furto. Tra gli intervistati italiani, Carmelo Grasso, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona fino al 2021, Emiliano Ferrante, il Brigadiere dei Carabinieri che ha ritrovato la Ragazza Triste, ma anche un esperto di street art e di Banksy, una sociologa della street art e storica dell’architettura urbana, un avvocato esperto di copyright e il battitore d’asta di opere di street art dell’Artcurial di Parigi.

Ci sono tanti misteri e contraddizioni intorno a Banksy, considerato uno dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità rimane ancora sconosciuta. L’artista britannico non si è mai esposto, quando la porta è stata rubata, né quando è stata ritrovata, nel 2020. Un artista che rivela poco di sé e lascia spazio all’immaginazione degli altri per dare vita al proprio personaggio.

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