Una “libellula” permette ai Carabinieri dell’Arte di riportare a casa l’opera rubata di Antonio Ligabue

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Era già stato oggetto di attenzione ad inizio anno il dipinto di Antonio Ligabue sequestrato dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Monza ed ora, al termine dell’indagine, restituito alla legittima proprietaria, come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Aosta.

Si è infatti conclusa la consulenza tecnica disposta per acclarare la corrispondenza tra il dipinto intitolato Autoritratto con spaventapasseri esposto nella mostra al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, e quello oggetto della denuncia di furto perpetrato oltre 30 anni fa in un piccolo Comune in provincia di Reggio Emilia a pochi chilometri da Gualtieri. 

La tela era presente insieme a una novantina di altre opere dell’artista nella grande mostra antologica dedicata ad Antonio Ligabue, conclusasi con un grande riscontro di pubblico lo scorso 30 gennaio. Dopo la denuncia della proprietaria, che lo aveva riconosciuto, l’autoritratto era stato sequestrato dai Carabinieri.

Realizzato tra il 1957 ed il 1958 con la tecnica a olio su faesite, il quadro è stato sottoposto a perizia, che ha permesso di evidenziare la presenza di asportazioni della vernice, discontinuità in contrasto con le peculiarità e le caratteristiche dell’artista nonché quella che è stata definita una “impronta” nella parte superiore del dipinto. L’attenzione degli inquirenti e dei consulenti tecnici si è infatti concentrata su un dettaglio: una libellula presente nel dipinto originale rubato e asportata verosimilmente per renderne più difficile il riconoscimento.

[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza].

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