La Guardia di Finanza sequestra reperti archeologici “abilmente occultati”

(Tempo di lettura: 2 minuti)

I Finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Termoli, nell’ambito del controllo economico del territorio e contrasto ai traffici illeciti, a seguito di apposita attività info-investigativa, hanno individuato e sottoposto a sequestro, abilmente occultati, manufatti archeologici, inquadrabili tra il VI e il III secolo a.C.

Si tratta di oltre 20 pezzi di ceramica apula, daunia e gnathia di grande valore, non solo economico, sottratti alla comunità e al patrimonio storico-archeologico, periziati, repertati e tecnicamente valutati anche dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, e che avrebbero fruttato, se immessi sul mercato clandestino, anche internazionale, un ingente guadagno. 

Denunciato il detentore, un cittadino italiano, alla Procura della Repubblica di Larino, per il successivo iter processuale e fatte salve le necessarie conferme, nel prosieguo delle indagini preliminari nonché le prerogative della difesa.

Il sequestro di simili pezzi, detenuti in Italia o all’estero, anche sotto forma di “beni rifugio”, assume un valore prima di tutto sociale, poiché consente di restituire alla collettività inestimabili ricchezze storico-culturali, assai sovente di potenziale interesse anche della criminalità, configurandosi come attività illecite estremamente lucrative.

Ultimi articoli

error: Copiare è un reato!