I Carabinieri del TPC restituiscono alla Diocesi di Spoleto-Norcia due pergamene del Settecento

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Due preziosi scritti su pergamena, una bolla papale di Benedetto XIV, datata 1749, e una lettera del Vescovo di Spoleto, datata 1787, recuperati dai โ€œCarabinieri dellโ€™Arteโ€, sono stati restituiti nei giorni scorsi al Parroco della Collegiata di San Michele Arcangelo di Bevagna, Don Claudio Vergini, dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Perugia, Ten.Col. Guido Barbieri. Erano presenti il Sindaco di Bevagna, Dott.ssa Annarita Falsacappa e il Comandante della Compagnia Carabinieri di Foligno, Magg. Giuseppe Agresti.

Lโ€™indagine ha avuto inizio nel 2019, in seguito ad approfondimenti compiuti su alcuni beni culturali di natura bibliografica e archivistica, trovati nellโ€™ingiustificata disponibilitร  di un collezionista perugino che, allโ€™epoca dei fatti venne denunciato per il reato di ricettazione. Tali particolari documenti, per la loro accertata natura e provenienza ecclesiastica, confermata dalle trascrizioni e dai sigilli ancora presenti, essendo equiparati ai beni culturali di natura pubblica (e come tali tutelati dalla legge), avrebbero dovuto trovare collocazione e custodia presso lโ€™archivio parrocchiale, dove invece vennero probabilmente sottratti.

La particolare rilevanza storico-documentale delle due pergamene รจ stata evidenziata anche dallo stesso parroco il quale, insieme allโ€™Avvocato Elisa Fioroni Torrioni, ha seguito e curato gli aspetti legali della vicenda per conto della Parrocchia. 

Gli antichi manoscritti, visionati ed espertizzati da parte dei funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dellโ€™Umbria diretta dalla Dott.ssa Giovanna Giubbini, sono stati dichiarati di notevole valenza storico-documentale per il loro particolare contenuto cosรฌ decritto: nella prima pergamena, โ€œBolla Papale di Benedetto XIV redatta a Roma presso Santa Maria Maggiore e recante la data 19 luglio 1749โ€, viene disposta โ€œlโ€™assegnazione, al Chierico Simone Santamaria, della titolaritร  della Cappellania Franchini nella Chiesa Collegiata di San Michele Arcangelo di Bevagna, rimasta vacante a causa delle dimissioni di Franciscus de Antoninisโ€, segretario del capitolo della Collegiata; sul retro, sempre vergata a mano in data 15 agosto 1749, โ€œlโ€™attestazione da parte del segretario del capitolo della Collegiata di San Michele Arcangelo di Bevagna circa lโ€™avvenuta immissione (ad opera del preposto della stessa Collegiata Domenico Spezia), del Chirico Simone Santamaria nella possessione della Cappellania detta Franchiniโ€. Nel secondo documento, โ€œLettera del Vescovo di Spoleto Francesco Maria Locatelli (Martorelli Orsini), redatta presso il Palazzo vescovile e datata 5 giugno 1787โ€, viene comunicata la โ€œnomina del Chierico accolito Carlo Ugolini (di Bevagna) a rettore del beneficio nella Chiesa Collegiata di San Michele Arcangelo di Bevagna, rimasto vagante a causa delle dimissioni di Iacobo Crociโ€;  sul retro, con data 5 giugno1787 a Bevagna, viene attestata a cura del Segretario del Capitolo della Collegiata di San Michele Arcangelo di Bevagna, Angelo Mariani, โ€œlโ€™avvenuta immissione del Chierico Accolito Carlo Ugolini, alla carica di Rettore del beneficio nella Chiesa Collegiata (ad opera del Canonico Domenico Antonio Nieri)โ€. Le due lettere, in origine, erano conservate nellโ€™archivio documentale della Collegiata, come documentato dalle annotazioni riportate sui registri parrocchiali piรน antichi, oggi conservati presso lโ€™ufficio storico comunale in seguito alla requisizione imposta con il decreto Pepoli n. 111 del 31 ottobre 1860, al fine di costituire lโ€™Ufficio di Stato civile di Bevagna.    

Attraverso il monitoraggio del commercio antiquario svolto dai Carabinieri TPC e in stretta collaborazione con gli Uffici periferici territoriali del Ministero della Cultura quali le Soprintendenze e gli Archivi di Stato, soprattutto per quanto riguarda i libri e documenti antichi, molto ricercati e ambiti da collezionisti e appassionati della materia, รจ molto frequente imbattersi in beni culturali di appartenenza pubblica che, nella maggior parte dei casi, si scoprono essere stati oggetto di sottrazione indebita. Determinanti le ricerche effettuate nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, il database creato, gestito e alimentato dal Comando TPC, il piรน completo al mondo, dove sono conservati piรน di un milione e mezzo di file contenenti descrizioni e immagini riferite ad eventi delittuosi compiuti ai danni del patrimonio culturale.     

La restituzione al luogo di originaria provenienza delle due pergamene, cosรฌ come giร  avvenuto per tante altre importanti testimonianze del passato, oltre a confermare lโ€™impegno che da piรน di cinquantโ€™anni caratterizza la peculiare attivitร  svolta dai Carabinieri del Reparto specializzato dellโ€™Arma nella ricerca e nel recupero di opere dโ€™arte spesso ritenute perdute, permette alla comunitร  a cui appartengono di riappropriarsi di tasselli della propria storia identitaria, diffondendo nel contempo il principio di legalitร  alla base del rispetto e della salvaguardia del bene comune.   

[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Perugia].

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