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Le Pescherie di Giulio Romano (Foto: Fondazione Palazzo Te)

Se il restauro nel 2017 aveva garantito il recupero dell’accesso al Rio delle Pescherie di Levante, in questa seconda fase si punta invece a intervenire sulla Loggia e sulla sala sovrastante. Al restauro ha contribuito un gruppo di imprenditori del territorio che, nonostante le difficoltà, ha deciso di devolvere 250 mila euro per la causa. Tra questi, Guido Rovesta di Finservice insieme ai fratelli Acquaroli di Sapiens, Angela Picozzi di Castor e la società Abaco.

Per tanto tempo l’edificio era in stato di abbandono e il Comune, proprietario delle Pescherie, si era trovato costretto a metterlo all’asta. Onde evitare che finisse in mano a privati, l’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani insieme a dei privati cittadini ha creato la Fondazione delle Pescherie di Giulio Romano. Nel 2016 il neonato ente ottiene la concessione dell’edificio per 30 anni e si impegna a restituire il luogo alla città.

In ottica futura è già stato intrapreso un progetto legato al digitalizzazione del palazzo grazie alla collaborazione con Holden Studios, della Scuola Holden di Torino.

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