Dopo 16 anni di restauri non c’è pace per l’Auditorium Oriana Fallaci di Castelferretti

I cittadini di Castelferretti vogliono sia fatta piena luce sul destino delle sei anfore che decoravano la facciata dell’ex cinema e sulla correttezza della conduzione degli interventi di restauro dell’edificio storico posto sotto tutela

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Nel centro di Castelferretti, una frazione di Falconara Marittima nell’anconetano, c’era una volta il Cinema Adriatico Enal, ora Auditorium Oriana Fallaci, sulla cui facciata per oltre un secolo hanno orgogliosamente vegliato sei anfore ornamentali ottocentesche. Grandi vasi di terracotta, decorati con quattro facce ai lati sullo stile delle maschere, erano ben ancorati ai loro pilastri e hanno sfidato le intemperie, i rigurgiti della storia e le rughe del tempo, e intatti sono rimasti al loro posto “di guardia” approssimativamente fino al 2006, quando sono iniziati i lavori, appaltati dall’Erap Marche, di restauro e recupero dell’immobile posto sotto vincolo dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino. Non proprio un intervento “lampo” perché i cittadini hanno dovuto attendere l’8 dicembre 2022 per il taglio del nastro, ma poco prima dell’inaugurazione Tiziano Romagnoli, Barbara Chitarroni e Siliana Cori si sono accorti che qualcosa mancava: i vasi non era tornati al loro posto, affacciati su via XIV Luglio. E si sono attivati per difendere il loro patrimonio storico: «solo dopo le nostre segnalazioni alla Soprintendenza di Ancona – ci scrive Romagnoli, l’amministrazione comunale si è decisa a fare la denuncia di smarrimento dei sei vasi o anfore ornamentali presso la tenenza dei carabinieri di Falconara Marittima».

Foto: Castelfrattese.it

La denuncia è contro ignoti – ha chiarito il Comune a il Resto del Carlino – dal momento che «Negli anni si sono alternate molte ditte per compiere i lavori, ma il Comune non era responsabile dei vari cantieri che si sono susseguiti». L’amministrazione garantisce il monitoraggio della situazione e la collaborazione con tutti gli enti preposti ma questo non basta ai cittadini di Castelferretti che, intervistati dai colleghi di VeraTV, hanno riferito di aver chiesto invano informazioni agli operai delle ditte, impegnate nei lavori, e spiegazioni alle istituzioni. Cori all’inaugurazione si è rivolta direttamente all’Assessore competente ricevendo come risposta: «Le stiamo spolverando». Romagnoli ha ribadito che «quello che conta è la memoria, l’identità, perché non ha valore soltanto il monumento bellissimo, l’opera monumentale» e soprattutto vuole sia fatta chiarezza sulla responsabilità di «chi in tutti questi anni doveva vigilare sulla custodia di queste anfore».

Non è finita qui perché nei giorni scorsi il gruppo di cittadini, che ha preso a cuore le sorti dell’edificio storico, si è nuovamente rivolto agli uffici comunali segnalando due canali di gronda, posti ai lati della facciata, che nelle immagini di repertorio né sul progetto definitivo autorizzato dalla Soprintendenza sono presenti. Tolte le impalcature sono spuntate dal muro le grondaie che deturpano il nuovo Auditorium. Nessuna volontà di fare polemica, hanno tenuto a precisare a VeraTV, «ma si tratta di rispetto delle prescrizioni dei regolamenti dal momento che nel regolamento di indirizzo comunale ci sono precise istruzioni sui restauri e sulle modifiche alle opere esterne dei fabbricati di carattere storico e il coinvolgimento della competente Soprintendenza». Infine i residenti lamentano la sparizione di una scritta, rinvenuta durante l’esecuzione dei lavori: Il dopolavoro è un’opera di pace che persegue una sublime missione di fratellanza di amore e civiltà.

Non c’è dunque ancora pace per l’Auditorium Oriana Fallaci di Castelferretti.

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