La Collezione Strocchi, trafugata dai nazisti e ancora dispersa. A nulla valse l’azione di Siviero
Giuseppe Strocchi (1855-1941) fu un importante collezionista ed esperto di liuteria italiano. La sua raccolta, nel 1932, contava ben 118 strumenti ad arco selezionati con la proverbiale cura dellโesperto. Una collezione di tutto rispetto comprendente violini, viole, violoncelli e contrabbassi, realizzati da liutai italiani delle piรน importanti scuole attive fra il XVI e il XIX secolo. Lโantica scuola cremonese costituiva la parte piรน preziosa della raccolta con strumenti di Stradivari, Amati, Guarnieri del Gesรน. A distanza di novantโanni dalla pubblicazione dellโelenco degli strumenti, della collezione Strocchi non vโรจ piรน traccia, fatto salvo un violone attribuito dal liutaio Gaetano Sgarabotto (1878-1959) a Gasparo Bertolotti detto da Salรฒ (1540-1609) con scolpita la testa di grifo al posto del classico riccio, ritenuta con una certa sicurezza opera del liutaio Giovanni Paolo Maggini (1580-1630).

Questo strumento รจ, ad oggi, lโunico superstite della collezione Strocchi, iniziata nel 1866 dallโappassionato liutologo di Cotignola e considerata dagli esperti del tempo la raccolta piรน importante sotto il profilo storico, artistico ed anche economico. Morto il proprietario nel 1941, parte della collezione fu trafugata dalle truppe naziste durante gli eventi dellโultimo conflitto mondiale e parte fu venduta da Angela Strocchi, figlia del proprietario, a guerra finita. A nulla รจ valsa lโopera di salvataggio della collezione Strocchi tentata da Luigi Varoli (dichiarato nel 2002 โGiusto tra le Nazioniโ dallo Stato di Israele) che nel 1944 cercรฒ di trasferire tutti gli strumenti dal palazzo Strocchi alla villa di famiglia in campagna.

Gli strumenti ad arco, circa 50, sottratti dal reparto nazista V.E.I.T.R.Z. furono inseriti fra le opere da recuperare nel repertorio del patrimonio artistico italiano disperso allโepoca della Seconda Guerra Mondiale. Della collezione si occupรฒ personalmente Rodolfo Siviero, capo della Missione Italiana per le restituzioni. Nato nel 1911 a Guardistallo, in provincia di Pisa, Siviero รจ stato prima agente del Servizio Informazioni Militare, poi partigiano e infine Ministro plenipotenziario per il recupero dei beni artistici trafugati. Col supporto del col. Odello dello Stato Maggiore della Difesa e del col. Galloni dei Carabinieri, Siviero organizzรฒ un nucleo operativo che, con puntuali investigazioni e mirate azioni di recupero, riuscรฌ a salvare e riportare in Italia capolavori come lโAnnunciazione di Beato Angelico, la Danae di Tiziano, il Discobolo Lancellotti e centinaia di altri capolavori.
Tra i beni dโarte rimpatriati da parte di Siviero, purtroppo, non appare nessuno strumento musicale della collezione Strocchi della quale rimane, ad oggi, solo lโelenco del 1932 e il volume Liuteria โ Storia ed Arte del 1937 che contiene la descrizione e alcune fotografie degli strumenti musicali sottratti dalla 98a Infanterie-Division della Wehrmacht. Alcuni di questi strumenti fanno parte di quel gruppo di 1.653 opere dโarte elencate nel โDossier Sivieroโ e che con ogni probabilitร sono ancora disseminate per la Germania e per lโEuropa dellโEst.
Qualche tempo fa Maurizio Fiorilli, giร Avvocato Generale dello Stato ed esperto dei beni culturali a capo della Commissione che si occupava del recupero delle opere dโarte esportate illegalmente dallโItalia, si espresse denunciando il totale disinteresse nei confronti delle opere italiane โinghiottiteโ dalla Germania hitleriana: ยซSono in difficoltร a dire queste cose, ma il mio dovere di cittadino me lo impone. I ministri che si sono succeduti in questi anni alla guida dei Beni culturali non si sono assolutamente interessati di questi problemi, anzi si sono talvolta opposti a queste attivitร ยป.
Secondo Fiorilli, dunque, i politici e i diplomatici della Penisola non sono piรน propensi a rimettere sul tavolo delle relazioni internazionali una questione potenzialmente assai spinosa ed imbarazzante e cosรฌ il โDossier Sivieroโ e gli strumenti della collezione Strocchi rimangono in attesa dellโattenzione che sarebbe loro maggiormente dovuta.


Fabio Perrone, cultore di Strumenti Musicali (L-ART 07) presso la Facoltร di Musicologia dellโUniversitร degli Studi di Pavia. Si รจ diplomato in pianoforte presso il Conservatorio di Verona, laureato a pieni voti in Musicologia presso lโUniversitร degli Studi di Pavia e con lode in Conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltร di Lettere e Filosofia dellโUniversitร degli Studi di Parma. Esercita dal 2000 attivitร di consulente in materia di beni culturali. ร iscritto al Collegio Lombardo Periti-Esperti-Consulenti e al Collegio Periti Italiani. Dal 2004 รจ Perito e CTU presso il Tribunale di Cremona e CCIAA e collabora con le Compagnie di Assicurazione nel settore tecnico (servizi di stima e perizie di strumenti musicali nonchรฉ consulenza assicurativa specifica). Oltre alla libera professione esercita attivitร di insegnamento: รจ stato docente di strumenti musicali presso il Conservatorio di Musica “Briccialdi” di Terni, รจ stato docente di Legislazione e Museologia presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona e dal 2002 tiene regolarmente seminari presso il Dipartimento di Scienze Musicologiche dellโUniversitร degli Studi di Pavia. Collabora col Sole24Ore e ha insegnato al Master Management dell’Arte e dei Beni Culturali presso la Business School del Sole24Ore.