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È trascorso più di mezzo secolo dal furto della Natività del Caravaggio, trafugata in una notte di pioggia, tra il 17 e il 18 ottobre del 1969 dall’Oratorio di San Lorenzo, nel cuore di Palermo. Da allora se ne sono perse le tracce.

Il racconto dei grandi gialli legati ai furti delle opere d’arte in televisione o nei film può scegliere strade diverse. In pochi casi la narrazione ha saputo essere originale e coinvolgente, capace di sperimentare, tra fiction e realtà, catturando l’attenzione di un pubblico, soprattutto quello distratto o lontano. Giovanni Minoli, ideatore di Mixer e tanti altri format televisivi, presentò nel 2006 la trasmissione Magazzini Einstein, otto speciali con la struttura del giallo sui più clamorosi furti di opere d’arte. Tra questi il furto della Natività del Caravaggio.

Parlar d’arte partendo dalla cronaca: l’impianto, la ricostruzione di questa e delle altre storie ricorda le trasmissioni di Minoli dedicate a grandi episodi della storia. Nella puntata dedicata al giallo della Natività e nelle altre si ritrovano la sperimentazione, incursioni nel linguaggio e nella tradizione teatrale, a partire dal sipario che si apre per dare inizio alla ricostruzione del caso trattato di volta in volta. Sparisce il conduttore, sostituito da un servo di scena, che tiene le fila della narrazione, e ci sono le interviste agli esperti e ai rappresentanti delle forze dell’ordine ai quali è affidato il ruolo di testimoni. Piccole fiction, che intrecciano cronaca e storia, teatro e televisione, passato e presente. Una televisione capace di conquistare, trascinare i telespettatori.

F.F.

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