Gallerie Estensi. In mostra restituzioni, giustizia ed eredità culturale

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Le Gallerie Estensi di Modena presentano Tesori che ritornano in patria”. Giustizia ed eredità culturale, una mostra, a cura di Nadia De Lutio, ospitata nella Sala Campori della Biblioteca Estense e che sarà aperta al pubblico gratuitamente fino al 7 gennaio 2023.

Partendo da un’analisi delle restituzioni di opere e documenti, che nel corso degli ultimi secoli hanno visto protagonista la biblioteca stessa, l’esposizione approfondisce il complesso tema delle spoliazioni di beni culturali e del loro faticoso recupero, proponendo tre casi significativi accaduti in un ampio arco temporale: dalla riconsegna dei materiali prelevati dai commissari francesi nel 1796 per conto di Napoleone Bonaparte alla Convenzione di Firenze nel 1868, fino ai trattati al termine della Prima Guerra Mondiale.

La prestigiosa selezione in mostra è costituita da oltre 40 pezzi tra carte d’archivio, come documenti con autorizzazioni per procedere alla selezione e al prelievo, lasciapassare per concludere le operazioni di restituzione, minute di comunicazioni ufficiali e relazioni; manoscritti latini come il De bello Gallico di Cesare o le numerose opere di Cicerone, manoscritti greci come l’Evangelistario del X secolo o l’Epitome di Zonara e manoscritti orientali come la Liturgia poliglotta, con testi persino in armeno. Tra gli incunaboli spiccano il De civitate Dei di Agostino, edito a Roma nel 1468 da Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz, e la Biblia Pauperum, prezioso esempio di Blockbuch. L’unico volume a stampa esposto è una rara cinquecentina, un esemplare stampato su pergamena ed edito nel 1501 da Aldo Manuzio.

La ricchezza dunque delle testimonianze archivistiche e dei materiali d’epoca, in possesso della biblioteca e del suo archivio storico, non solo permette di ricostruire il contesto in cui sono inserite le appassionanti vicende dei tesori predati e rivendicati, ma accompagna il visitatore in un percorso di maggiore consapevolezza verso il diritto all’eredità culturale e il dovere della sua difesa: la Biblioteca Estense ha infatti, nel corso della sua lunga storia, subìto importanti spoliazioni che purtroppo, nella maggior parte dei casi, si sono concluse con restituzioni solo parziali. Se guerre e dominazioni spesso hanno privato i vinti anche dei loro beni, gusto e moda hanno determinato i criteri di selezione degli oggetti da prelevare, ma a questo racconto si affianca la storia della tutela, il cammino di scelte etiche e politiche che hanno contribuito a fornire gli strumenti giuridici per la protezione del patrimonio culturale.

Le sezioni della mostra

L’esposizione si apre con le spoliazioni napoleoniche (1796-1815) – operazioni programmate e legalizzate, inserite tra le clausole di armistizi e trattati o come contributi di guerra a fronte della liberazione delle città – che dall’Italiahanno portato in Francia disegni e dipinti, statue e antichità, ma anche libri e manoscritti. Per la città di Modena è incaricato Gaspard Monge, matematico e membro di spicco della Commission pour la recherche des objets des Sciences et de l’Art, a selezionare gli oggetti: il 14 ottobre 1796 effettua il primo e più consistente prelievo di libri e manoscritti, per un totale di 70 manoscritti, 24 incunaboli e 4 opere a stampa settecentesche di pregio. Nei giorni successivi altro materiale viene prelevato senza che, ancora oggi, se ne conosca la consistenza. Archiviata l’epopea napoleonica, la Biblioteca Estense di Modena, nella persona del bibliotecario Antonio Lombardi su incarico del duca Francesco IV, avvia l’attività di recupero che si concluderà con un risultato solo parzialmente positivo.

La seconda sezione è dedicata ai cimeli che Francesco V d’Austria-Este porta con sé, abbandonando Modena:l’11 giugno 1859 alcuni tra i più preziosi beni della biblioteca, del medagliere e del museo estense lasciano l’Italia. Il Trattato di Vienna del 3 ottobre 1866, regolando i rapporti tra Austria e Italia, con l’art.22 apre la strada a una serie di contatti tra i rappresentanti del Regno d’Italia e quelli di Francesco V che trovano convergenza nel Protocollo di Firenze del 1868. L’accordo pone fine al sequestro dei beni dell’ex duca rimasti in città e stabilisce la restituzione alla Biblioteca Estense di quanto prelevato nel 1859, ad eccezione di tre preziosi cimeli: la Bibbia di Borso d’Este, il Breviario di Ercole d’Este e l’Officio Alfonsino.

La terza e ultima parte racconta la storia dei manoscritti appartenuti a Mattia Corvino, re d’Ungheria, e di proprietà della Biblioteca Estense, che l’imperatore d’Austria volle donare all’Ungheria.Della raccolta di volumi corviniani a Modena, Francesco V ne invia a Vienna solo due, le Omelie di san Giovanni Crisostomo e i Commentarii di san Girolamo, che a Budapest arriveranno non prima del 1891. Nel 1923, in virtù delle clausole 191-196 del Trattato di Saint-Germain del 10 settembre 1919, per il Trattato del Trianon del 4 giugno 1920 e gli sforzi delle delegazioni italiane, in particolare di Ettore Modigliani, i due manoscritti fanno ritorno in città. Ne è testimonianza l’articolo del 27-28 giugno 1923 dell’edizione di Modena della Gazzetta dell’Emilia da cui è tratto il titolo della rassegna. Benché la restituzione sia stata completa, i due libri non figurano nella collezione della Biblioteca Estense: per volontà di Benito Mussolini e secondo quanto stabilito dal Decreto-legge 13 gennaio 1927 n.186, furono ceduti in vista del Trattato d’amicizia, di conciliazione e di arbitrato tra il Regno d’Italia e il Regno d’Ungheria, sottoscritto il 5 aprile 1927. In mostra sono esposti due esempi di manoscritti corviniani che, secondo la documentazione d’archivio disponibile, hanno rischiato di accompagnare o sostituire quelli selezionati da Francesco V, oggi conservati a Budapest.

Biblioteca Estense
Palazzo dei Musei, Largo Porta Sant’Agostino, 337, 41121 – Modena
Lunedì-giovedì 9:00 – 18:30; venerdì 9:00 – 15:30
Ingresso gratuito consentito fino a 30 minuti prima della chiusura

Recapiti
Telefono: +39 059 4395711
Mail: ga.esten@cultura.gov.it
Sito: www.gallerie-estensi.beniculturali.it
Facebook: Gallerie.estensi
Instagram: gallerie.estensi
Twitter: @GaEstensi

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