Le “Paladine” del patrimonio culturale in 8 podcast

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Forti, tenaci, coraggiose, intelligenti, moderne: questo è il ritratto delle otto “Paladine”, protagoniste del nuovo podcast messo a disposizione del pubblico dal Ministero della Cultura e Chora Media su Spotify. 

La frizzante e rassicurante voce di Serena Dandini, notissima conduttrice televisiva e scrittrice, ci racconta in maniera appassionante le biografie di queste vere e proprie figure di spicco della cultura italiana; professioniste che, in tempi duri come quelli della guerra e in ambienti prettamente maschilisti, nei quali non si riteneva opportuno dare spazio alle donne, si sono distinte proprio per essere riuscite a portare avanti i propri progetti e a ritagliarsi un proprio spazio nel mondo culturale, artistico o archeologico. 

Tra i nomi più conosciuti vi è certamente quello di Palma Bucarelli, la cui bellezza ed il cui fascino erano direttamente proporzionali all’intelligenza e alla cultura. Avendo il compito di occuparsi della salvaguardia delle collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Roma, accompagnò di notte, in piena Seconda Guerra Mondiale, i camion che trasportavano le opere di Van Gogh, Morandi, Duchamp, Fattori e altri grandi protagonisti dell’arte del XIX e XX secolo, prima verso il palazzo Farnese di Caprarola e poi, in piena occupazione tedesca, verso Castel Sant’Angelo. La Mole Adriana, trasformata in fortezza in epoca medievale, era stata messa a disposizione dal Vaticano per proteggere quei capolavori dai bombardamenti o peggio ancora dai possibili trafugamenti.

Non meno avvincente è la storia dell’archeologa Paola Zancani Montuoro che, in équipe con Umberto Zanotti Bianco ha fatto la storia dell’archeologia con importanti scoperte, come quella del celeberrimo Heraion alla Foce del Sele, vicino Paestum, e molte altre, tanto da ricevere diversi riconoscimenti ed essere ammessa all’Accademia dei Lincei. 

Dandini ci porta poi a respirare la salmastra aria di mare nella splendida Genova raccontandoci la storia di Caterina Marcenaro, che ha rivoluzionato i musei della città pensando, in maniera innovativa, a renderli fruibili per un pubblico più ampio possibile e non solo per gli addetti ai lavori. 

Come viene ribadito nell’introduzione ad ogni episodio, l’idea è quella di cambiare questa opinione molto diffusa che le donne siano state semplicemente fonte di ispirazione per i grandi uomini e mostrare invece che spesso, nonostante le enormi difficoltà e gli ostacoli incontrati, sono state parte attiva nel rivoluzionare il mondo culturale. Se c’è un esempio che calza perfettamente a pennello, è certamente quello di Margherita Sarfatti, ridotta per troppo tempo semplicemente ad “amante del Duce”(e spesso condannata proprio per questo), ma che viene mostrata qui per la persona di cultura che era, capace di parlare diverse lingue, cresciuta in una agiata famiglia veneziana, innamorata dell’arte; ha incarnato perfettamente la figura della critica d’arte e ha saputo riunire attorno a sé i migliori artisti del Novecento con l’intento di rappresentare l’orgoglio italiano anche in ambito internazionale. Nonostante la ferma opposizione di Mussolini a questo progetto e nonostante la guerra, ma soprattutto le leggi razziali, che, in quanto ebrea, l’hanno costretta a fuggire in esilio, è riuscita nell’intento di creare un vero e proprio circolo di artisti, organizzando mostre in molte città europee. 

Le altre biografie di Noemi Gabrielli, Fernanda Wittgens, Paola della Pergola e Sandra Pinto ci fanno viaggiare nel tempo e nello spazio: dalla Torino bombardata dagli Alleati, con le opere più importanti da portare al sicuro a Milano, con il Cenacolo di Leonardo da Vinci da mettere in salvo con i sacchi di sabbia e da restaurare al termine della guerra; da Roma, con il nuovo allestimento della Galleria Borghese, si arriva fino alla Firenze degli anni ’60 con i musei da riordinare dopo la devastante alluvione del 4 novembre 1966. 

Episodio dopo episodio questa carrellata di “donne in carriera” ci fa appassionare sempre di più: ci fa vedere come molte di loro oltre a combattere una società nettamente maschilista e a lottare per il puro amore della cultura, hanno agito giorno dopo giorno, conquista dopo conquista, per innovare e rivoluzionare le collezioni museali, per avvicinare sempre di più il pubblico alle collezioni d’arte o all’archeologia finanche a contribuire alla nascita del concetto di “Bene Culturale”. 

Un ascolto piacevole, che non stanca mai ma che, anzi, incuriosisce man mano che si va avanti; adatto a chi è a digiuno dell’argomento ma anche a chi, pur conoscendo benissimo le protagoniste, ha voglia di rinfrescare la memoria e conoscere aneddoti sfiziosi, abitudini e piccoli vezzi di quelle che, con orgoglio, possiamo definire donne, davvero con la “D” maiuscola. 

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