Gli Stati Uniti restituiscono all’India antichità rubate

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Le autorità degli Stati Uniti hanno restituito circa 250 reperti archeologici all’India in seguito a una lunga indagine su un furto d’arte. Gli oggetti, del valore stimato di 15 milioni di dollari, sono stati consegnati nella giornata di giovedì durante una cerimonia al consolato indiano di New York. Il reperto più noto è uno Shiva Nataraja in bronzo del valore di 4ML di dollari.

La restituzione è il risultato di una vasta indagine dell’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan e della US Immigration and Customs Enforcement, che si è concentrata su decine di migliaia di antichità presumibilmente contrabbandate negli Stati Uniti dal commerciante Subhash Kapoor, che ha negato le accuse.

Le autorità affermano che Kapoor, si trova attualmente in India in stato di fermo, in attesa di una richiesta di estradizione degli Stati Uniti. Secondo l’accusa, il commerciante avrebbe utilizzato la sua galleria Art of the Past a New York come mezzo per trafficare tesori depredati dall’India e da vari paesi del sud-est asiatico. Il sospettato ha viaggiato per il mondo alla ricerca di antichità rubate da templi e siti archeologici. Alcuni dei manufatti sono stati recuperati nei suoi magazzini a New York. Kapoor ha fatto pulire e restaurare gli oggetti per cancellare le tracce dello scavo clandestino, e poi li ha esportati illegalmente negli Stati Uniti dai loro paesi d’origine.

Il procuratore distrettuale Cyrus Vance Jr. ha dichiarato che questo caso vale come esempio per tutti quelli che saccheggiano i templi sacri per il proprio tornaconto. Questi criminali agiscono non solo contro il patrimonio di un paese, ma anche verso il loro stesso presente e il futuro.

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