I Carabinieri restituiscono a Stato Plurinazionale di Bolivia reperto archeologico di notevole interesse

Il bene era detenuto illecitamente da un cittadino di origini boliviane che lo stava portando in Italia dopo averlo acquistato nel suo paese come souvenir

(Tempo di lettura: 3 minuti)

Comunicato Stampa del Nucleo TPC di Torino

Un vaso cerimoniale, appartenente allo Stato Plurinazionale della Bolivia, è stato restituito dal Comandante del Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale durante una cerimonia privata che si è tenuta oggi, 6 ottobre 2025, nella sede dell’Ambasciata dello Stato Plurinazionale della Bolivia a Roma.

Il bene è stato rinvenuto nel mese di aprile 2024 dal personale della Sezione Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Verbano Cusio Ossola (VB) nel corso di un controllo a un soggetto di origini boliviane, fermato a bordo di un convoglio ferroviario diretto dalla Svizzera all’Italia. All’uomo è stato contestato il possesso ingiustificato di un manufatto in ceramica con alcune decorazioni, che è apparso subito di particolare importanza. A seguito del ritrovamento del manufatto, è intervenuto il personale del Nucleo Carabinieri TPC di Torino per le verifiche di competenza, che ha proceduto al sequestro del bene poiché non corredato da alcuna certificazione che ne attestasse il lecito possesso o la documentazione di esportazione dal paese d’origine e d’ingresso per l’Italia.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Verbania, in collaborazione con gli esperti culturali della Bolivia, hanno permesso di accertare che l’oggetto sacro era stato illecitamente prelevato dal sito archeologico di Tiwanaku (Bolivia) in tempi non noti e, in seguito, posto illecitamente in commercio all’interno di un negozio di souvenir e acquistato dall’uomo che lo ha portato con sé rientrando in Italia, dove risiede stabilmente.

Attraverso le accurate valutazioni sull’oggetto da parte degli esperti culturali dello Stato boliviano, è stata confermata l’autenticità del manufatto, che è risultato essere il c.d. “vaso o coppa Keru”, un oggetto cerimoniale dal significativo potere simbolico e politico, utilizzato nei rituali pubblici per formalizzare accordi e rappresentare il divino. Appartenente alla cultura Tiwanaku, fiorente civiltà pre-incaica (esistente tra il V e l’XI secolo d.C.) situata nell’Altopiano Andino, oggi in Bolivia è un’importante testimonianza della preziosa eredità lasciata da quella civiltà. L’autorità giudiziaria italiana, sulla scorta di quanto accertato, ha quindi emesso il decreto di dissequestro e restituzione in favore dello Stato Plurinazionale della Bolivia.

L’intervento dei Carabinieri TPC, di concerto con gli esperti ministeriali esteri, ha permesso la restituzione del reperto, che rappresenta l’identità culturale della popolazione boliviana, assicurandone una nuova fruizione. La restituzione dei manufatti stranieri ai Paesi di provenienza è un’occasione di riflessione sulla normativa di tutela del patrimonio culturale mondiale che in Italia è divenuta particolarmente stringente a seguito della riforma del marzo 2022 in forza della quale è ora considerato reato, punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 258 a euro 5.165, il comportamento di chi importa beni culturali provenienti da delitto oppure rinvenuti a seguito di ricerche svolte senza autorizzazione dell’Autorità locale competente, ovvero esportati da un altro Stato in violazione della legge di tutela di quel Paese (art. 518 decies c.p.).

Ultimi articoli publicati

error: Copiare è un reato!