Il TPC restituisce alla chiesa di Maria SS del Rosario di Rende (CS) un dipinto trafugato nel 1978
Le indagini che hanno consentito ai militari del Nucleo TPC di Napoli di recuperare l’opera sono state avviate a seguito di accertamenti sulla provenienza di alcuni beni d’arte, detenuti da privati nel Capoluogo campano, oggetto di pignoramento della magistratura a seguito di procedure civilistiche

Comunicato Stampa del Nucleo TPC di Cosenza
Per delega del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, si comunica che il 9 ottobre 2025, alle ore 17.30 a Rende (CS), il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli ha restituito all’Arcivescovo di Cosenza – Bisignano un dipinto, olio su tela del XVIII secolo, delle dimensioni di cm 115 x 150 circa, attribuito al maestro Francesco De Mura (Napoli, 1696 – 1782), raffigurante “Madonna del Rosario con Gesù Bambino e Santi”, trafugato da ignoti all’interno della Chiesa Maria SS del Rosario di Rende (CS) nel lontano 4 gennaio 1978.

Le indagini che hanno consentito ai militari del Nucleo TPC di Napoli di recuperare l’importantissimo dipinto sono state avviate a seguito di accertamenti sulla provenienza di alcuni beni d’arte, detenuti da privati nella città di Napoli, oggetto di pignoramento della magistratura a seguito di procedure civilistiche. Le successive attività investigative, svolte dai Carabinieri dello Speciale Reparto dell’Arma anche mediante la consultazione delle Banche Dati di settore, hanno permesso di accertare la provenienza illecita del dipinto pignorato, risultato essere lo stesso trafugato a Rende (CS) nel 1978.
Di fondamentale importanza si è rivelata la consultazione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, archivio digitale unico al mondo gestito dal Comando CC TPC con oltre 1.3 milioni di file relativi ai beni culturali da ricercare. La restituzione dell’opera, disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli che ha coordinato le attività di indagine, permetterà di ricollocare il prezioso dipinto, a distanza di decenni, nella sua sede originaria, restituendolo alla devozione di quei fedeli e reinserendolo nel contesto territoriale di appartenenza per la pubblica fruizione.
[Fonte: Nucleo Carabinieri Tutela patrimonio Culturale di Cosenza].

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