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“La vita di Rodolfo Siviero” in mostra a Bibbona (LI)

Siviero
(Tempo di lettura: 2 minuti)

La mostra La vita di Rodolfo Siviero con ingresso gratuito, allestita presso il Centro Espositivo del Comune Vecchio di Bibbona e il Teatro Marchionneschi di Guardistallo, offre un’opportunità per esplorare la figura di un uomo che ha dedicato la propria esistenza alla tutela del patrimonio artistico italiano. Aperta dal 1° giugno al 26 ottobre 2025, l’esposizione si concentra su episodi significativi della vita di Siviero, presentati attraverso una selezione di opere provenienti dalla sua collezione personale. Tra queste, si annoverano lavori di artisti come Giorgio de Chirico, Pignotti, Liberi, Van Bloemen, Domenico di Zanobi, Manzù, Moschi e Quinto Martini, che riflettono l’interesse di Siviero per il dialogo tra Rinascimento e arte moderna.

Rodolfo Siviero, nato a Guardistallo il 24 dicembre 1911, intraprese inizialmente studi in ambito artistico-letterario, con l’obiettivo di diventare critico d’arte. Negli anni Trenta, divenne agente del Servizio Informazioni Militare italiano e, durante la Seconda Guerra Mondiale, si dedicò alla salvaguardia delle opere d’arte italiane minacciate dalle razzie naziste. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, si schierò con il fronte antifascista e monitorò le attività del Kunstschutz, il corpo militare tedesco incaricato del trasferimento delle opere d’arte in Germania. Tra le sue azioni più note, si ricorda il salvataggio dell’Annunciazione del Beato Angelico, che riuscì a sottrarre alle mire di Hermann Göring.

Nel dopoguerra, Siviero fu nominato Ministro plenipotenziario e guidò la Delegazione per il recupero delle opere d’arte trafugate, riportando in Italia numerosi capolavori, tra cui le tavolette raffiguranti Ercole del Pollaiolo, la Danae di Tiziano e il Discobolo Lancellotti. Collaborò con figure come Giorgio Castelfranco, ex direttore della Galleria di Palazzo Pitti, contribuendo al rientro di molte opere nei musei italiani.

La mostra attuale rappresenta un’occasione per osservare parte della collezione Siviero, attualmente non accessibile al pubblico a causa dei lavori di restauro della Casa Museo Rodolfo Siviero a Firenze, prevista per la riapertura nel 2026. L’iniziativa si inserisce nel progetto della “Toscana diffusa”, volto alla valorizzazione del patrimonio culturale regionale, e coinvolge i comuni di Guardistallo e Bibbona, luoghi significativi nella vita di Siviero.

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