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Mauro Giancaspro e una sala “tutta per sé” alla Biblioteca Nazionale di Napoli

Biblioteca Nazionale Napoli
(Tempo di lettura: 3 minuti)

Figura di spicco nel panorama bibliotecario e culturale italiano, Mauro Giancaspro era nato a Napoli il 25 giugno 1949. Le contraddizioni e la bellezza della sua città, le parole, i libri e le biblioteche sono state il mondo a cui ha dedicato passione e pagine di rara ironia.

Laureatosi in lettere classiche con una tesi sulla Napoli greco-romana, sotto la supervisione dell’archeologo Alfonso De Franciscis, la sua carriera professionale inizia come bibliotecario presso la Biblioteca Universitaria di Napoli, dove lavora dal 1978 al 1986. Per dieci anni dirige la Biblioteca Statale di Cosenza (1986-1995), contribuendo alla sua crescita. Nel 1995, assume la direzione della Biblioteca Nazionale di Napoli, una delle più importanti biblioteche italiane, che nei 19 anni della sua guida si afferma come vivace centro culturale di dibattiti, mostre e presentazioni letterarie. All’impegno presso la Biblioteca Nazionale si sommano altri incarichi ad interim, come la direzione della Biblioteca di Bari e la custodia giudiziaria della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, appena dopo lo scandalo del 2012.

Notte tra il 18 e il 19 aprile 2012. Notte fonda in un’antica, sontuosa biblioteca. Ampie sale sono circondate da scaffali monumentali dal sobrio disegno vagamente ispirato a quello di architetture tardo cinquecentesche; sembrano costruite col proposito un po’ ingenuo di difendere i libri chiudendoli dietro sportelli armati di reti metalliche. […] È la prima volta, dopo quaranta anni di vita da bibliotecario, che mi trovo in una biblioteca pubblica in piena notte. E aggirandomi in questo luogo ricordo di aver letto da qualche parte, in una delle mie dispersive letture, che di notte, quando le luci della biblioteca sono accese, il mondo eterno scompare e non v’è nulla che rimanga in vita se non lo spazio dei libri. L’improvviso irrompere di questo ricordo di lettura è dovuto al fatto che la maggior parte dello spazio destinato ai libri, stanotte, nella Biblioteca dei Girolamini, appare tragicamente e impudicamente vuoto. Molte scaffalature sono completamente svuotate e quelle nelle quali lo svuotamento è stato selettivo appaiono come dentature devastate dalla carie: grottesco sorriso sfinestrato di donne che sono state in passato bellissime e seducenti.

Mauro Giancaspro, Il morbo di Gutenberg (2021), pp. 219-220

Biblioteca dei Girolamini, Sala Vico

Ai Girolamini è dedicato anche il saggio inserito nel terzo Quaderno, L’arte di decollezionare libri (2023), dell’Aldus Club. Profondo conoscitore dell’oggetto libro, del suo collezionismo e delle patologie che l’ossessione bibliofila può cagionare, Giancaspro è stato un osservatore attento, uno scrittore e un cronista del suo mestiere: con una cifra precisa di leggerezza e militanza, ha collaborato con quotidiani e riviste lasciando in eredità pagine e iniziative per la lettura, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio librario nazionale. Il 18 aprile 2023 si è spento all’età di 73 anni.

La petizione, lanciata da Gian Luca Matarazzi lo scorso 19 marzo su Change.org, chiede ora l’intitolazione di una sala della Biblioteca Nazionale di Napoli, “un modo ideale per ricordare e onorare la sua memoria, e per assicurarsi che il suo spirito continui a vivere nella Biblioteca e che il suo nome e il suo impegno siano ricordati”. In un mondo (ideale) di solerte gratitudine, il nome di Mauro Giancaspro avrebbe già da tempo dovuto occupare il posto che gli spetta.

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