Verso la nuova legge che inasprisce le pene in materia di reati contro il Patrimonio Culturale
È stata una giornata tanto attesa, quella del 3 marzo, per la tutela del nostro patrimonio culturale. Il Parlamento ha espresso parere unanime alla nuova legge che potenzia la lotta ai reati contro il i beni culturali e al traffico illecito, garantendo una maggiore protezione del nostro patrimonio. L’intervento legislativo si pone di riformare la materia in questione intensificando le sanzioni, come previsto dalla Convenzione di Nicosia, ossia la Convenzione del Consiglio d’Europa per la prevenzione e il contrasto delle attività illecite contro il patrimonio culturale nell’ambito dell’Organizzazione per la lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata. Questo trattato è stato siglato a Nicosia (Cipro) durante la centoventisettesima sessione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa dei 47 stati membri dell’Organizzazione, il 3 maggio del 2017, e quindi aperto alla firma di tutti i paesi del Mondo. Come si ricorderà, lo scorso gennaio anche l’Italia ha firmato la Convenzione (ne abbiamo parlato qui).
« Una giornata storica, un grande passo avanti nella tutela e nella protezione del patrimonio culturale e nella lotta al traffico illecito di opere d’arte. Il Parlamento ha approvato definitivamente una legge attesa da anni, che ribadisce la centralità della cultura nelle scelte politiche italiane, indipendentemente dagli schieramenti. Siamo una super potenza culturale e con questa legge stiamo indicando la strada, anche dando attuazione alla Convenzione di Nicosia ». Queste le parole del ministro della Cultura, Dario Franceschini, a seguito dell’approvazione all’unanimità da parte del parlamento della suddetta legge.
L’intervento legislativo si pone di inserire nel Codice Penale gli illeciti che sono attualmente divisi tra il suddetto codice e quello dei beni culturali e del paesaggio. La legge, inoltre, introdurrà nuove fattispecie di reato e aumenterà le pene edittali vigenti, garantendo una maggiore tutela del patrimonio culturale e paesaggistico rispetto a quella della proprietà privata, come previsto dai principi costituzionali; introdurrà nuove aggravanti nel caso in cui i beni culturali siano oggetto di reati comuni, e verranno potenziati gli strumenti investigativi utili al contrasto dei reati contro il patrimonio culturale. Infine, verranno ampliate le ipotesi di responsabilità delle persone giuridiche.
Delitti che abbiano in oggetto beni culturali (come il furto, l’appropriazione indebita, la ricettazione, il riciclaggio e l’autoriciclaggio e il danneggiamento) verranno puniti più severamente rispetto ai delitti semplici. Verranno quindi punite le attività di impiego illecito, la contraffazione, l’importazione e l’esportazione di beni culturali. Questa proposta di legge prevede un’aggravante da attuare a qualsiasi reato effettuato su beni culturali o paesaggistici che ne provochi un danno di notevole gravità. Come ulteriore potenziamento dell’attività investigativa, gli ufficiali di polizia giudiziaria e le figure specializzate nel settore potranno svolgere attività sotto copertura al fine di contrastare il traffico illecito di beni culturali e opere d’arte.
Archeologa. Laurea magistrale in “Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente” con una tesi in Archeologia dell’Arabia Meridionale. Ha frequentato la Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici di Trieste, Udine, Venezia Ca’ Foscari, concludendo con una tesi sulla legislazione dei bbcc, incentrata sui crimini contro i beni culturali in Sicilia. Alterna il lavoro di cantiere a quello di operatrice museale.