Il TPC dell’Aquila sequestra due reperti archeologici a Lanciano. Erano destinati alla vendita sul web

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I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro emesso dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari di Lanciano, su richiesta della locale Procura, di un cratere canosino a volute e un piattello a vernice nera.

I reperti, dichiarati di interesse culturale dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara, sono stati localizzati dal Nucleo TPC nell’ambito del monitoraggio dei siti Internet dedicati alla vendita on-line. Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria ha consentito di recuperare i beni prima che gli stessi potessero essere irrimediabilmente perduti.

Il cratere a volute decorato a tempera con nastri e motivi vegetali è databile al IV a.C. e la coppa in vernice nera su alto piede ad anello è risalente al III-II sec. a.C. Entrambi gli oggetti, provento di scavo clandestino, costituiscono con ogni probabilità parte del corredo funerario di un contesto sepolcrale apulo.

I beni sono stati restituiti e collocati nel Polo Museale “Santo Spirito” di Lanciano (CH), andando ad arricchire l’importante collezione archeologica esposta a fruizione dell’intera collettività.
Il responsabile è stato indagato per l’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità di cui all’art. 180 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio D. Lgs 42/2004.

[Fonte: Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale dell’Aquila].

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