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Esattamente due anni fa veniva portato a termine quello che, ad oggi, ha il primato di essere il più grande furto avvenuto dopo la Seconda Guerra Mondiale: il furto di Dresda. Avvenuto nel Castello Grünes Gewölbe ha visto trafugati tre gioielli dalle sale del Museo: una spilla da cappello con un diamante da 16 carati, una spallina diamantata e un’elsa tempestata di diamanti contenente nove diamanti grandi e 770 più piccoli. Come è noto i diamanti sono cristalli trasparenti composti da atomi di carbonio a struttura tetraedrica, da sempre ricercati e ritenuti di valore intrinseco notevole. La manifattura artistica non è interessata solo alla lavorazione dei diamanti e dei cristalli di Boemia.
Alcuni liutai, da tempo, si stanno cimentando nella costruzione di violini speciali con materiali diversi dal tradizionale legno: dalla seta di ragno, a diversi metalli, alla fibra di carbonio. Mancava ancora, in effetti, quello di cristallo. E così, anche per reagire agli eventi drammatici della pandemia del recente annus horribilis, è stato creato il “violino di Cristallo”.

L’idea è nata a Giorgio Giliotti, maestro Vetraio medaglia d’oro “Bormioli” e liutaio per passione. Ne ha realizzati 10 in cristallo ed ogni strumento è un pezzo unico, curato in ogni minimo particolare, per poter esprimere al meglio la tavolozza sonora che il vetro, come il legno, riesce a far riverberare da questi manufatti. Il nuovo nato della famiglia del violino si esibirà lunedì 29 novembre alle 20.30 al Teatro Regio di Parma con l’Orchestra Filarmonica Italiana, diretta dal maestro Andrea Oddone. E questa volta sì che, se i biglietti andassero a ruba, sarebbe una bella notizia!

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