Il Tpc di Firenze restituisce tre manoscritti rubati all’Archivio di Stato di Pisa

Il Maggiore Lanfranco Disibio, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze ha restituito a Massimo Sanacore, Direttore protempore dell’Archivio di Stato di Pisa, tre manoscritti copialettere sottratti in epoca imprecisata dall’antico fondo archivistico del soppresso “Ufficio Fiume e Fossi” di quella città

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In questi registri venivano ricopiati in rigoroso ordine cronologico i testi delle lettere che l’Ufficio Fiumi e Fossi di Pisa inviava ai vari destinatari delle comunicazioni.

L’indagine è stata avviata nel luglio del 2017 a seguito di una segnalazione pervenuta dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana di Firenze, che indicava alcune opere di particolare pregio in vendita presso un’attività commerciale del capoluogo toscano. Inizialmente, i riscontri effettuati attraverso la consultazione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande banca dati al mondo di opere d’arte rubate gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, avevano avuto esito negativo.

L’attività investigativa, che è proseguita con l’ausilio della Soprintendenza Archivistica e dell’Archivio di Stato di Pisa, ha permesso di accertare che i beni archivistici, sottratti illecitamente in epoca imprecisata, facevano parte della collezione presente presso lo stesso Archivio di Stato, in quanto costituivano la sezione mancante relativa agli anni 1702 – 1774 del fondo “Ufficio Fiume e Fossi”. Il detentore, un 44enne imprenditore ligure, è stato, pertanto, indagato per ricettazione.

Il valore dei beni recuperati è stato stimato in tremila euro.

L’odierna restituzione si va a sommare a quella di altri due beni, già riconsegnati lo scorso anno al medesimo Ente. Si tratta di due mappe catastali del Comune di Pisa relative alla sezione “D” (Camposanto e San Michele), redatte nel 1900 a seguito di ordini ministeriali impartiti il 5 luglio 1899. I documenti appartenevano al rilievo catastale ottocentesco dell’attuale quartiere di Porta a Piagge e del Cimitero Monumentale di Via Pietrasantina.

I beni erano in possesso di un antiquario locale il quale, una volta appreso da propri studi che gli stessi potessero essere di natura pubblica, li ha consegnati al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che ne ha quindi accertato la provenienza con la collaborazione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e dell’Archivio di Stato di Pisa. È stato, infatti, possibile eseguire una comparazione con altre tre mappe presenti presso quel fondo archivistico, consentendo, in tal modo, ai Funzionari del MiBACT di ricondurre i due documenti, del valore di settemila euro, alla serie dei fogli della citata sezione.

 

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