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L’edificio è ora protagonista di un nuovo allestimento al quale con maestria si è dedicato l’esperto Stefano Petrocchi. Parte fondamentale dell’esposizione che arricchisce il piano nobiliare del castello duecentesco dei Conti della città è l’inserimento di pannelli che ripercorrono episodi salienti della vita del Doctor Angelicus. Nota peculiare è la descrizione degli stessi non solo in lingua italiana ed inglese, ma anche in lingua latina. In questo modo viene creato un ponte tra l’epoca contemporanea e quella in cui lo spettatore è invitato ad immergersi.

 

 

Il curatore non si è occupato semplicemente di predisporre armoniosamente il complesso di opere artistiche concepite dall’artista Otto Van Veen e tradotte in realtà figurativa nelle magnifiche incisioni dei maestri del bulino, ma ha ritenuto che tale operazione debba ravvivare un’atmosfera in cui il visitatore possa idealmente accostarsi all’operato culturale promosso da San Tommaso e sentirsi ispirato dalla venerabilità che indubbiamente da sempre contraddistingue la figura del Santo. Conseguentemente trovano spazio nell’esposizione pannelli nel quale riecheggia il ruolo fondamentale assunto storicamente da Aquino nel contesto nazionale.

Nel corso del breve ma significativo incontro, la Direttrice del Polo Museale del Lazio, Edith Gabrielli,  in concerto con quanto affermato dal funzionario Petrocchi, ha sapientemente evidenziato il motivo per il quale l’edificio assume una peculiare importanza, non solo nel territorio circostante la città di Aquino, ma anche a livello internazionale, dato l’eminente valore del contributo apportato da San Tommaso nella dottrina della Chiesa universale.

La comunità è chiamata a esaltare l’identità dell’edificio, facendo sì che esso diventi luogo vitale nel panorama culturale nazionale.

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